Alessandria
Come aiutare gli animali domestici spaventati dai botti di Capodanno
Come ogni anno il periodo di fine anno è particolarmente critico per gli animali, spaventati dai botti e dai rumori. Il rischio è che fuggano o si facciano male nel tentativo di scappare o nascondersi. Per gli animali più anziani o cardiopatici il rischio è che il cuore non regga allo spavento.
Ecco quindi alcuni consigli per aiutare gli animali domestici spaventati dai botti di Capodanno.
Ci sono segnali o comportamenti che l’animale potrebbe avere in questa situazione: urinare e defecare in modo incontrollato; tentare di fuggire col rischio di perdere l’orientamento e di non riuscire a ritrovare la via di casa; mordere le recinzioni che rappresentano un ostacolo alla fuga; sbattere contro porte o barriere per tentare di abbatterle; abbaiare, ululare, guaire, ruotare vorticosamente su se stesso; mordere oggetti, animali o persone che si trovano nelle immediate vicinanze; nascondersi in luoghi angusti.
E’ importante che chi vive con un animale segua alcuni accorgimenti e prenda le precauzioni necessarie per la sua incolumità e il suo benessere. E’ opportuno non lasciare l’animale da solo ad affrontare la sua paura ma custodirlo in luoghi tranquilli e protetti. Se l’animale solitamente vive all’esterno, è consigliabile sistemarlo in un locale chiuso, conosciuto e rassicurante mettendogli a disposizione il suo giaciglio e alcuni oggetti a lui familiari. Tenere accesa radio o televisore minimizza l´impatto dei botti. Non bisogna tenere il cane legato alla catena perché potrebbe ferirsi o strozzarsi nell’agitazione o nel tentativo di fuga. Non bisogna lasciare l’animale solo in giardino o sul balcone perché potrebbe farsi male, fuggire o gettarsi di sotto. Se si nasconde in casa, meglio lasciarlo nel rifugio che ha individuato. Nel caso di animale anziano, cardiopatico o particolarmente sensibile allo stress dei rumori, è bene rivolgersi con anticipo al proprio veterinario di fiducia.
Un’altra regola fondamentale, che vale tutto l’anno, è di dotarlo di tutti gli elementi identificativi possibili (microchip e medaglietta con un recapito) e se l’animale malauguratamente scompare è indispensabile presentare subito una denuncia di smarrimento alla Polizia Municipale o alla ASL.
A tutto questo si aggiunge l’appello fatto dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, che riportiamo integralmente
Si avvicina la fine dell’anno e con questa l’annosa questione relativa ai botti derivanti dall’uso di petardi e fuochi artificiali. L’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso invita tutti i residenti e i numerosi turisti che in questi giorni visitano l’area protetta a non far esplodere nessun tipo di artificio pirotecnico o esplodente.
Il rumore dei petardi causa infatti nella fauna selvatica, oltre che in quella domestica, una naturale reazione di spavento che li porta a perdere l’orientamento e a scappare con rischio di possibili traumi o cadute. “In questo periodo dell’anno è oltremodo dannoso poiché gli animali lottano per sopravvivere all’inverno” spiega Bruno Bassano, veterinario del Parco, “Ogni forma di stress comporta un forte consumo energetico e, se ripetuto, può avere delle ripercussioni sul benessere degli animali”.
Il forte rumore, amplificato dalle naturali casse di risonanza dovute alla morfologia delle valli del Gran Paradiso, comporta un elevato inquinamento ambientale. Oltre al disturbo agli animali i botti possono anche causare danni alla vegetazione con rischio di possibili incendi e danneggiamenti derivanti dai residui dei fuochi d’artificio che finiscono nell’ambiente.
L’ispettore del Corpo di Sorveglianza, Stefano Cerise: “Il nostro invito è di vivere queste festività nel Parco godendo del silenzio e della tranquillità delle nostre valli, in modo particolare con lo scenario naturale offerto dalle stelle, ben più spettacolare ed emozionante di quello fugace dei fuochi artificiali. Ad essere colpiti non sono solo gli animali selvatici, ma anche i nostri animali domestici, riteniamo che sia dovere di tutti rispettare questo ambiente e garantire una natura protetta ed incontaminata”.
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