Salute
Via la milza per far posto a un rene, a Torino primo trapianto al mondo su una bimba di 6 anni
Per la prima volta al mondo all’ospedale Molinette-Città della Salute di Torino è stato trapiantato un rene utilizzando lo spazio della milza su una bambina di 6 anni. La piccola era in dialisi dalla nascita per una rara anomalia dello sviluppo del rene, associata a una grave malformazione dei vasi sanguigni addominali. Nella sua vita non aveva mai potuto bere o urinare. L’asportazione della milza ha permesso l’impianto del rene, altrimenti impossibile, sui vasi splenici della stessa milza.
Sulla paziente, che era seguita dall’ospedale infantile Regina Margherita, era già stato tentato nell’agosto 2014 un trapianto di rene ma il nuovo organo non aveva ripreso a funzionare a causa delle anomalie vascolari. Un ulteriore trapianto di rene risultava dunque molto problematico, sia per la complessità del collegamento vascolare con la piccola ricevente, sia per la necessità di reperire un organo particolarmente compatibile. Ma anche la dialisi continua era diventata rischiosa perché le anomalie vascolari della piccola la esponevano anche al rischio di non poter più avere vasi adeguati.
La particolare malformazione della bambina rendeva impossibile l’impianto del rene donato con la classica tecnica convenzionale. L’unica possibilità era quindi quella di utilizzare un’altra via di collegamento al circolo sanguigno. A complicare le cose c’era anche la condizione immunologica della piccola, che rendeva pressoché impossibile trovare un donatore compatibile. A questo punto il servizo di Immunogenetica dei trapianti, diretto dal professor Antonio Amoroso, ha identificato con tecniche avanzate quali potessero essere gli abbinamenti giusti per il trapianto. Con il supporto del Centro Regionale Trapianti, la bambina è stata iscritta nella lista di urgenza nazionale, mentre al Centro trapianto renale pediatrico è stata eeseguita una complessa rimozione degli anticorpi antitessuto. L’Immunogenetica ha continuato a monitorare costantemente il livello degli anticorpi fino a rendere possibile il trapianto, che è stato eseguito nella notte tra il 9 e i 10 dicembre.
Per poter creare lo spazio necessario per il nuovo rene, è stata applicata una tecnica chirurgica rivoluzionaria che ha comportato l’asportazione della milza e l’impianto del rene sui vasi splenici della stessa milza lungo il loro decorso dietro al pancreas. L’uretere del rene trapiantato è stato poi impiantato direttamente sulla vescica. In sala operatoria erano presenti i chirurghi Romagnoli, Tandoi, Merlo e Sedigh e gli anestesisti Andruetto e Crucitti e la dottoressa Licia Peruzzi, responsabile clinica del trapianto renale pediatrico.
La bambina ora sta bene, ha ripreso ad urinare immediatamente e finalmente a bere dopo sei anni di anuria e di divieto assoluto di bere. Dopo pochi giorni in terapia intensiva nel reparto trapianti di fegato delle Molinette verrà a breve trasferita nuovamente al Centro di trapianto renale del Regina Margherita.
Sin dalla fase di discussione collegiale il caso è stato seguito con particolare passione e dedizione dall’équipe del trapianto renale pediatrico del dottor Bruno Gianoglio (Direttore Nefrologia Regina Margherita), che ha coinvolto tutte le figure professionali del Dipartimento dei Trapianti. La complessità chirurgica è stata gestita dal chirurgo Renato Romagnoli (dell’équipe del professor Mauro Salizzoni), dai chirurghi vascolari diretti dal dottor Maurizio Merlo e dall’équipe degli urologi del professor Paolo Gontero, entrambi dedicati al trapianto renale dell’adulto dell’ospedale Molinette, in stretta collaborazione con la dottoressa Licia Peruzzi, responsabile clinica del trapianto renale pediatrico, e con gli anestesisti del dottor Pier Paolo Donadio, professionisti dedicati, nell’ospedale Molinette, al trapianto di fegato e di rene su pazienti adulti e pediatrici.
(Nella foto l’intervento con nel monitor un momento del trapianto)
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