Cultura
Bagarre sulla nomina del nuovo direttore del Museo del Cinema, dimessi due consiglieri
E’ inevitabile bagarre sulla nomina del nuovo direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Il veto posto ieri dal comune al nome di Alessandro Bianchi, che pure era uno dei nomi selezionati dalla Praxi attraverso il bando pubblico, ha scatenato una lunga serie di reazioni e un pericoloso stallo.
Bianchi ha ritirato la sua candidatura. I rappresentanti in Consiglio di amministrazione Monica Cacciapuoti (Fondazione Crt) e Massimo Sordella (Gtt) si sono dimessi. In Consiglio rimangono solo il presidente Paolo Damilano, Giorgia Valle (Compagnia di Sanpaolo) e i due rappresentati istituzionali (Antonella Parigi, assessore della Regione, e Francesca Leon, assessore del comune).
Sergio Chiamparino e Antonella Parigi hanno diramato un comunicato su quanto accaduto ieri.
“La mancata nomina del nuovo direttore del Museo Nazionale del Cinema, attesa per ieri, costituisce un episodio grave, che pregiudica il lavoro futuro di un’importante istituzione culturale di Torino. Come Regione Piemonte ci siamo sempre impegnati per garantire la massima trasparenza e correttezza, rispettando le modalità sancite dal bando pubblico e le scelte della commissione giudicatrice. Un impegno non condiviso dalla Città di Torino, che ha reso impossibile individuare entro i tempi previsti la nuova guida del museo. Il Museo Nazionale del Cinema in questi anni si è infatti affermato come un’istituzione di primo piano, grazie anche alla guida del direttore uscente Alberto Barbera, il cui prestigio a livello nazionale e internazionale ha contribuito al suo successo. In questo contesto, riteniamo che la logica scelta con il bando non ammetta scorciatoie né mediazioni fatte da tavoli politici. Per garantire una guida di livello e all’altezza dell’istituzione Museo del Cinema, riteniamo sia possibile o rispettare i risultati del bando, oppure annullare il bando attuale e aprirne un altro con criteri che garantiscano massima trasparenza. Contemporaneamente, occorre prorogare gli attuali organi, a cominciare dal direttore Alberto Barbera, così da permettere la continuità delle attività del Museo del Cinema.”
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