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Piemonte

Coordinamento No Zoo: sabato 1 ottobre la protesta di fronte all’ingresso dell’ex zoo, in corso Casale

Redazione Quotidiano Piemontese

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Sabato primo ottobre, di fronte all’ingresso dell’ex zoo, in corso Casale, per impedire che la Città di Torino riapra lo zoo sotto un altro nome. Incalza la protesta del “Coordinamento No Zoo” che da oltre due anni, si sta battendo per impedire che la Città di Torino, dopo aver chiuso 30 anni fa lo zoo, ora lo riproponga sotto un altro nome, incurante delle proteste dei cittadini, con la scusa che, altrimenti, non avrebbe i soldi per garantire la libera fruizione del parco ai suoi proprietari, cioè ai cittadini, cioè a tutti noi.

Tutti uniti, per impedire che l’amministrazione comunale “riporti gli animali in gabbia sulla sponda del Po e svenda una meravigliosa area verde del centro cittadino”.

Spiegano gli organizzatori:

Non comprendiamo, poi, l’assordante silenzio della Sindaca di fronte a questo problema, che, fino a tre mesi fa, dai banchi dell’opposizione, insieme al suo collega Bertola, aveva sempre contrastato; ora, invece, nessuna sua presa di posizione, neppure una parola, eppure ha avuto il coraggio di dire un forte e deciso “No” al sottopasso di corso Grosseto, alla trasformazione del Palazzo del Lavoro in un centro commerciale, addirittura alla TAV … ma allo zoo?
Silenzio assoluto!!!

Per caso, si è già dimenticata degli impegni presi durante la campagna elettorale – nessun ritorno dello zoo a Torino e nessuna fattoria didattica, perché entrambe opere che sfruttano gli animali – oppure erano solo slogan elettorali?

Tutte le nostre iniziative avviate per ostacolare l’insano progetto non sono state intraprese per “partito preso”, ma sono supportate da argomenti certi ed inconfutabili, che ne pongono in dubbio anche l’effettiva realizzazione da parte di “Zoom”.

Se effettivamente l’opera non può più essere fermata e/o modificata, che abbia il coraggio di dirlo ai cittadini, cittadini che, in molti, l’hanno votata proprio per questo suo impegno civile. Spieghi bene a loro che ha le mani legate dagli impegni assunti dalla vecchia Giunta Fassino e che disfarli ora sarebbe economicamente gravoso per la Città : chi dice che i cittadini, conosciuta con chiarezza la situazione, non siano favorevoli a pagare una penale piuttosto che tenersi per 30 anni un “qualcosa” che, oltre ad essere luogo di sofferente detenzione per gli animali, complica anche la loro vita quotidiana in quell’ampio tratto di città?

I cittadini sono informati di come verrà stravolta l’intera area prospiciente il corso Casale dalla riapertura dello zoo? Conoscono i vantaggi (pochissimi) e gli svantaggi (enormi) che dovranno subire ogni giorno per questa insensata decisione della vecchia Amministrazione, difficoltà che si protrarranno per almeno 30 anni, salvo ulteriori proroghe?

E se la società aggiudicataria dell’area non riuscisse a portare a termine i lavori di riqualificazione, cosa accadrà? La Città si troverà con un’altra cattedrale nel deserto? … con l’ennesima opera incompiuta? Chi pagherà i danni? Ai posteri l’ardua sentenza!

Pertanto, vi chiediamo di partecipare numerosi alla manifestazione di sabato 1 ottobre, dalle ore 15.00, di fronte all’ingresso dell’ex zoo, in corso Casale.

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