Cronaca
La Polizia di Torino sequestra 500 chili di cibo scaduto destinato a un centro estivo salesiano a Gressoney
La polizia stradale di Torino ha sequestrato 500 chili di cibo da un camion che era in viaggio sulla Torino-Aosta tra Ivrea e Quincinetto con destinazione il centro estivo salesiano di Gressoney. Quando gli agenti hanno aperto il cassone dl Daily hanno trovato uova scadute a giugno, confezioni di carne che si stavano scongelando nella cella frigorifera spenta, decine di scatole piene di alimenti congelati o sottovuoto, la maggior parte scaduti, oltre a vasetti di sugo e marmellate e brodo scaduti da oltre due anni. Tutto il materiale è stato sequestrato.
Aggiornamento del 6 agosto pomeriggio
In relazione alle notizie di cronaca apparse su diversi siti web relative al sequestro di derrate alimentari scadute ed in cattivo stato di conservazione destinate alla Casa Vacanze di Gressoney Woald di proprietà dell’Ispettoria Salesiana del Piemonte e Valle d’Aosta, la Congregazione Salesiana ritiene opportuno precisare quanto segue:
– l’immobile sito in Gressoney viene dall’Ispettoria Salesiana concesso in uso a diversi gruppi ed associazioni per attività formative, educative e religiose legate alla ampia famiglia salesiana, senza fornire direttamente alcun servizio di ristorazione;
– i gruppi e le associazioni che fruiscono della struttura provvedono autonomamente all’
approvvigionamento delle derrate alimentari, alla preparazione ed alla somministrazione dei pasti dei loro ospiti;
– l’Ispettoria Salesiana di Piemonte e Valle d’Aosta, proprietaria dell’immobile non è dunque coinvolta in alcun modo nella scelta dei fornitori, né nella somministrazione di alcun servizio di ristorazione, che viene organizzato e gestito in totale autonomia dalle associazioni che fruiscono dell’immobile.
Ciò precisato, l’Ispettoria Salesiana tutta, esprime un vivo ringraziamento alle forze dell’ordine per il costante lavoro di prevenzione frodi che nel caso ha consentito di bloccare una truffa di cui l’associazione Ex allievi di Penango, che attualmente fruisce della struttura e che con tale ditta aveva preso gli accordi, ha rischiato di essere vittima.
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