Seguici su

Cittadini

I Tre Allegri Ragazzi Morti al Flowers Festival

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

Era davvero perfetta la luna, ieri sera, che splendeva alta sul Flowers Festival. Ambiente ideale per i Tre Allegri Ragazzi Morti, che con il loro cerimoniere, Davide Toffolo, hanno officiato il solito rito per i loro fan, inconfondibili, con la loro maschera, forse qualcosa di più, quasi una seconda identità.
Un opening act d’eccezione con Pierpaolo Capovilla, storico leader del Teatro degli orrori a declamare i versi musicati di Antonin Artaud, in “Elettroshock”, ispirato all’opera “Succubi e supplizi”.
Subito dopo eccoli salire sul palco ed è sempre una festa con i TARM, c’è la presenza scenica, impreziosita da luci spettacolari, c’è il rock, il ritmo, la ballata, la cantilena, il ritornello, il reggae, insomma il divertimento sempre.

Un po’ di gioco con il pubblico, come solo Davide sa fare, con il suo simil teatro d’avanguardia (se io dico uno, voi dite?).
Sul palco sono in cinque, c’è una lei, la nota più vivace, hanno le maschere, non tutte uguali e poi c’è lui, il capobanda, in forma, ispirato, con quel suo modo di fare diretto e accattivante e poi ci sono loro, i devoti, il loro gruppo, non mancano mai e si distinguono già da lontano, appena entrati nel cortile.

Si inizia con morbidezza, sotto una pioggia di luci, impreziosita da una mirrorball che crea un vero tappeto di stelle, perfetto per “Come mi guardi tu”, splendida ballata che introduce il concerto, che prende rapidamente quota. “La via di casa” e poi “Il principe in bicicletta”, con quel suo testo stralunato per rimanere in tema, “Dimmi che cos’è che fa la vita storta, dimmi che cos’è che non va”. C’è molto di Inumani, il loro recente album uscito quest’anno, “Persi nel telefono ”, la delicata “Ad un passo dalla luna ”, “In questa grande città”, brano che si avvale della collaborazione di Jovanotti, “C’era una volta ed era bella”, bel pezzo pop in puro stile TARM.E poi ci sono i loro grandi successi, di una carriera ormai ventennale, alcuni davvero bene eseguiti, troppo facile muoversi e cantare, come per “La mia vita senza te” o “Quasi adatti”. Un lungo encore con “Alle anime perse”, “Di che cosa parla veramente una canzone?”, “Mai come voi” uno dei loro brani più carichi di significato, “Non saremo mai come voi / siamo diversi / puoi chiamarci se vuoi ragazzi persi”. C’è tempo per scatenarsi con “Ogni adolescenza” e anche per un piccolo tributo ad Alan Vega, storico leader dei Suicide scomparso di recente, con una delicata versione di “Dream Baby Dream”.
Sul finire arriva l’immancabile “La tatuata bella”, motivetto adattato da canto tradizionale lombardo, “Padrona mia è la luna e altro io non ho”. La luna è presente un po’ ovunque, la cerca sempre Davide, chiede al pubblico dove sia, ed è alle sue spalle più splendente che mai e ci ha fatto compagnia in questa bella serata per più di due ore di concerto.
Stasera al Flowers arriva Gianna Nannini, si continua per una settimana davvero piena di eventi e giovedì sarà il giorno dei Pixies. Save the date”

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese