Cronaca
Scopre che il figlio ha una relazione omosessuale e con un amico aggredisce a bastonate ‘amante’ e altre due persone
Scopre che il figlio ha una relazione omosessuale e aggredisce a bastonate il suo amante. Per questo sconcertante e gravissimo episodio, un professionista di Alba e un suo amico residente nell’Astigiano sono accusati di concorso in lesioni personali aggravate, violenza privata, minacce aggravate e danneggiamento.
L’aggressione era avvenuta a Benevello la notte del 16 maggio, quando due persone – in tempi ravvicinati – si erano avventate su due auto rompendo i finestrini, minacciando con una pistola e prendendo a bastonate gli occupanti. Il fatto che non vi fosse stato furto aveva fatto pensare a un regolamento di conti. Le tre vittime, avevano dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari, uno di loro aveva avuto addirittura 90 giorni di prognosi per le lesioni riportate in varie parti del corpo.
E dopo un’accurata indagine, i carabinieri di Cortemilia hanno individuato gli autori dell’aggressione e anche il movente del grave episodio. Un professionista albese, aveva appreso di recente che suo figlio, da poco maggiorenne, aveva una relazione omosessuale con un ragazzo di origine extracomunitaria abitante nell’astigiano. L’uomo aveva così deciso di passare alle vie di fatto. Così, venuto a conoscenza che il figlio si sarebbe incontrato con il suo amante, ha deciso di intervenire la sera del 16 maggio. Giunto al luogo dell’appuntamento, ha visto un giovane in attesa e, pensando di trovarsi di fronte al suo obiettivo, gli ha frantumato il finestrino dell’auto mentre il suo complice affrontava i due occupanti di una seconda macchina, questa volta quella ‘giusta’, puntando verso di loro anche la pistola con lo scopo di intimidirli. Anche in questocaso un finestrino dell’auto veniva mandato in frantumi e gli occupanti venivano presi a bastonate dalla coppia riportando lesioni molto serie.
Nei confronti del professionista e del suo complice artigiano indagati, i carabinieri hanno anche proceduto al ritiro delle loro armi, nonostante queste fossero denunciate e regolarmente detenute, al fine di impedire che potessero indebitamente usarle per compiere ulteriori reati.
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