Cittadini
All’ospedale Infantile Regina Margherita arriva un nuovo reparto per le malattia rare dei bambini
Un nuovo reparto e un investimento di oltre un milione e cinquecentomila euro: all’ospedale Infantile Regina Margherita arriva un nuovo reparto all’avanguardia unico in Piemonte. Si chiama l’Isola di Margherita e sarà un punto di incontro, di formazione e di condivisione per tutti coloro che direttamente o indirettamente vivono l’esperienza della malattia e per quanti si occupano di questi pazienti e delle loro famiglie. Un “isola” pensata per i bambini affetti da patologie rare e incurabili realizzato Adisco con il contributo della Compagnia di San Paolo.
Il nuovo reparto
Unico nel suo genere sul territorio piemontese, il reparto fa dell’accoglienza il proprio punto di forza. La struttura di oltre 700 mq, dotata di sei camere singole, è infatti predisposta per accogliere i nuclei famigliari e consentire loro di stare insieme nel modo più sereno ed intimo possibile.
Uno spazio per i bambini
Negli spazi all’interno dell’Isola di Margherita, i bambini, i ragazzi e le loro famiglie saranno accolti dai colori del mare, l’elemento naturale che meglio di altri trasmette una sensazione di benessere e tranquillità, ma allo stesso tempo di forza e vitalità. Le linee morbide e la grafica sinuosa accompagnano i pazienti lungo il corridoio in un percorso intervallato da oblò digitali dove poter giocare o ammirare le profondità del mare, fino al fulcro del progetto, dove si trova il mondo subacqueo: l’acquario, in cui seguire le evoluzioni dei pesci multicolori nel loro habitat, luogo di incontro e di osservazione, motivo di passeggiata e meta ambita.
Svago ma non solo
Molti anche altri spazi comuni: un’area di svago, gioco e lettura all’ingresso del reparto attrezzata con una piccola biblioteca, la cucina ad uso dei genitori ed una sala del raccoglimento, presente in reparto, per potersi esprimere in uno spazio raccolto. Ogni camera, identificata da un simbolo marino che la caratterizza anche cromaticamente, è preceduta da un salottino, ha il proprio bagno privato, ed accanto al letto di degenza vi è anche una poltrona-letto per i familiari. Per ridurre poi l’impatto emotivo che gli strumenti ospedalieri possono avere sui giovani pazienti si è cercato inoltre di nasconderli il più possibile alla loro vista.
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