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Cultura

La bellezza senza tempo, intervista con Mario Parodi

Gabriele Farina

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Da poco uscito, edito da Neos Edizioni, La bellezza senza tempo – il jazz giovane a Torino di Mario Parodi racconta con passione il panorama jazzistico torinese. Venticinque giovani musicisti, 25 storie, 25 locali dedicati al Jazz (ma non solo) e perfino 25 poesie che prendono spunto da un brano particolare suonato in una serata particolare.

Qui la recensione del libro

Abbiamo intervistato l’autore Mario Parodi

Da cosa nasce la necessità di raccontare il panorama del jazz giovane a Torino?

Il libro nasce per un dato oggettivo: nessuna città in Italia, come Torino in questi anni, ha avuto una generazione di giovani jazzisti così di elevata qualità e numerosa. Essendo stato un insegnante per 35 anni, ho sempre collocato come interesse prioritario la gioventù e quindi è stato per me una sorta di imperativo categorico testimoniare la realtà della mia città.

Come hai scelto i 25 protagonisti del libro?

Mi ero prefisso di scrivere il profilo di 25 jazzisti possibilmente ascoltati in 25 location diverse. Ho mantenuto il piano di partenza. Per la scelta mi sono confrontato con chi è il massimo esperto in materia, vale a dire Furio Di Castri, direttore del reparto jazz del Conservatorio Verdi di Torino e quindi maestro di molti dei giovani che compaiono nel libro.

Quale dei locali raccontati nel libro ti ha stupito di più nel suo abbinamento alla musica jazz?

Per il prestigio e per l’eccezionalità della serata certamente il Museo Egizio. Per il punto di aggregazione veramente notevole e per la potenzialità delle proposte artistiche il Cafè des Arts.

Ci sono nomi nuovi del panorma jazzistico torinese che hai scoperto dal giorno in cui il libro è andato in stampa ad oggi?

Certamente ne ho trascurati alcuni come Simone Bellavia e Dario Berluchi. Ma ripeto il mio obiettivo era raggiungere il numero 25.

Come vedi il futuro della musica a Torino? C’è spazio e voglia di crescere ancora?

Con un panorama così stimolante non si può che vedere un futuro roseo per Torino. Personalmente ho poi in programma un progetto con il Cafè des Arts a partire dalla fine di settembre per incrementare la complicità creativa fra jazz e letteratura.

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