Piemonte
Florence+The Machine incantano il Pala Alpitour FOTOGALLERY
E’ ripartita con Florence+The Machine la stagione dei grandi concerti rock a Torino. Sul palco del Pala Alpitour la poliedrica Florence Welch con la sua band ha portato in scena il suo spettacolo, dopo la data di Bologna. Grande affluenza di pubblico, in attesa già dalle prime ore del pomeriggio, giovane e trepidante, molte le coroncine di fiori in testa. Scoperta da Mairead Nash, dj londinese, dal 2009 inizia la sua costante ascesa, tra soul e art rock, di difficile catalogazione. Sempre originale, di grande impatto scenico, bellissima e vestita con un abito trasparente, molto scenografico. Bastano le prime note di “What the Water Gave”, per capire il motivo per cui venga spesso accostata ad alcune grandi icone della storia della musica rock, come Siouxsie Sioux, PJ Harvey e soprattutto Patti Smith, lei stessa ha dichiarato di essere stata fortemente influenza dal Grace Slick, grande vocalist di gruppi storici come Jefferson Airplane e Jefferson Starship.
Per voce, energia, movenze e carisma si può dire davvero che incarni la figura della nuova “sacerdotessa del rock”, detto con il massimo rispetto per chi lo è stata veramente. Mai ferma, capelli al vento, agita come un vessillo una bandiera rainbow, con i colori della pace. Un’energia quasi fisica, che il pubblico percepisce immediatamente, ogni brano è un’ondata di emozioni che plana sul Pala Alpitour e non c’è un attimo di tregua. Tanto spazio per i brani contenuti in How big, how blue, how beautiful, l’ultimo album in studio che Florence+The Machine stanno portando in tour in Europa dall’estate scorsa. Non sono mancati i pezzi più attesi dai due album precedenti, soprattutto Lungs, l’album di esordio del 2009.
Il concerto inizia subito con il piede sull’acceleratore con “What the Water Gave”, singolo di grande successo estratto da How big e tocca vette sempre più intense con brani come “Ship to Wreck”, “Shake It Out”, la cantatissima “You’ve Got the Love”, “Delilah” e sul finale “Queen of Peace”, il battimani di “Dog Days Are Over” e soprattutto “What Kind of Man” in un vero tripudio generale.
Se Florence è il pilota di questa astronave di musica rock, i The Machine ne sono il motore potente e pulsante, il loro concerto è uno di quelli che ti lascia pieno di cose belle e con una gran voglia di tornare a vederli al più presto.
Foto e report sono di Paolo Pavan/QP.
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