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Cronaca

“Salah Abdeslam era in metro a Torino”: secondo Cronaca Qui il terrorista dell’Isis sarebbe stato visto tra Collegno e Fermi da alcuni testimoni

Redazione Quotidiano Piemontese

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In fuga a Torino. Dopo gli attacchi di Parigi, prima di ritornare in Belgio, Salah Abdeslam, terrorista dell’Isis catturato a Bruxelles, sarebbe stato visto nella metropolitana di Torino, all’altezza della fermata tra Fermi e Collegno. A sostenerlo è Cronaca Qui che riporta anche le parole di alcuni testimoni. Cronaca? Bufala? Difficile dirlo. Di più crederci.  Specie in un momento confuso dove le indagini sono ancora in corso e i dubbi maggiori delle informazioni necessarie.

Spiega Cronaca qui:

Dopo gli attacchi di Parigi, Salah Abdeslam è fuggito in Italia e solo più tardi è tornato in Belgio. Nella settimana compresa tra il 16 e il 22 novembre 2015 il terrorista dell’Isis catturato a Bruxelles, si sarebbe recato a Torino, trovando rifugio a Collegno o Rivoli. I segni del passaggio sotto la Mole del kamikaze mancato non mancano e l’uomo sarebbe stato visto anche da alcuni testimoni.

Secondo il quotidiano l’ipotesi sarebbe corroborata anche dal fatto che sia “la polizia italiana che quella francese e belga che nelle settimane scorse a Torino hanno inviato alcuni investigatori, starebbero ricostruendo le tappe della fuga e del ritorno di uno dei più pericolosi terroristi del califfato.

Non solo. Ci sarebbero anche dei testimoni che avrebbero riconosciuto l’uomo e che (dice Cronaca Qui) sarebbe stata ritenuta attendibili. Continua Cronaca qui:

“Ne sono certa, era lui”. Sono le parole di una donna che viene considerata come una testimone attendibile e che avrebbe incontrato e riconosciuto Salah Abdeslam in metropolitana, nei pressi della stazione Fermi. L’avvistamento risale appunto alla settimana centrale dello scorso mese di novembre. Un riconoscimento che viene giudicato attendibile perché la testimone in questione, dirigente di una nota associazione di volontariato torinese, per anni ha vissuto in medio oriente e difficilmente potrebbe confondersi di fronte a fisionomie diverse, sia pure molto simili, di persone native nel Nord Africa.

E conclude:

“Stavo viaggiando in metropolitana – racconta la donna -, davanti a me c’era un ragazzo, che poi ho riconosciuto come Salah che parlava animatamente con una giovane. Entrambi erano marocchini”. La testimone si trovava a non più di mezzo metro da loro: “Parlavano in arabo, ma con una forte cadenza francese. Ho avuto l’impressione che stessero litigando e non ho dato peso alla vicenda, pensavo fossero una coppia di fidanzati. Lei si è allontanata di qualche metro, lui, invece è rimasto ancorato al mancorrente. Io mi sono avvicinata al ragazzo e lui, dopo avermi rivolto rapidamente uno sguardo, è tornato accanto alla ragazza. Io sono scesa dalla metropolitana poco dopo. Loro hanno proseguito il viaggio”.

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