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Federico Morisio, a 20 anni da Torino per conquistare il mondo del Windsurf

Redazione Quotidiano Piemontese

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Per un ragazzo nato a Torino decidere di fare il windsurfista professionista e riuscire ad entrare nell’elite mondiale di questo sport non è cosa comune. La storia di Federico Morisio, 20 anni, è quindi particolarmente interessante, perchè ha mollato tutto per conquistare il suo sogno, perchè è riuscito ad entrare tra i primi 30 al mondo.

Questa è la sua storia, raccontata da lui stesso

Fino ad un anno fa avevo una vita normalissima, vivevo a Torino, andavo al liceo e facevo windsurf nei weekend e nelle vacanze quando potevo. Ho sempre amato praticare sport ed il windsurf è sempre stato il mio sport preferito. Negli ultimi anni avevo dimostrato di avere del talento, infatti nonostante stessi così poco in acqua avevo un ottimo livello di windsurf.
Non nascondo che ho sempre sognato di essere un atleta professionista e di viaggiare per il mondo facendo ciò che amavo. Tutto questo in poco meno di un anno si è trasformato da sogno a realtà.

Il primo viaggio a Maui, che ho fatto l’ottobre scorso, mi ha dato una scossa, mi ha cambiato; da quel momento ho realizzato che volevo essere un windsurfista professionista e che ce l’avrei potuta fare, anzi ero sicuro di potercela fare, perché lo volevo talmente tanto che ero disposto a sacrificare tutto il resto pur di raggiungere il mio obiettivo. Ovviamente l’avevo già pensato e sognato moltissime volte, ma ne ero sempre rimasto impaurito all’idea, sempre tranne questa volta. Ho preso coraggio ed ho iniziato… ho parlato con i miei genitori, che conoscendomi già sapevano e avevano capito le mie intenzioni. Sono stati il mio primo supporto, mi hanno permesso di allenarmi per tutto l’inverno, la primavera e fino all’estate.

Mi sono trovato un primo vero sponsor: la San Lorenzo Yacht ed ho in seguito intrapreso per la prima volta il PWA World Tour, la coppa del mondo windsurf nelle onde, composta da 6 tappe. Bisogna sapere che per partecipare ad ogni evento della coppa del mondo è necessario avere un certo “curriculum” ed essere conosciuti, cose che io purtroppo non avevo, poiché sono veramente spuntato fuori dal nulla! Quasi nessuno mi conosceva e io non conoscevo quasi nessuno.
Così al primo evento non sono neanche stato preso in considerazione, al secondo evento facendomi rivedere ho guadagnato fiducia ed ho ottenuto un posto nei Trials. I Trials sono un mini torneo di qualificazione che si effettua ad ogni evento prima dell inizio ufficiale della coppa del mondo. Si tratta di 12 riders, divisi in 3 batterie da 4 riders ciascuno, il primo di ogni batteria ed il miglior secondo sono ammessi al torneo principale di quell’evento della coppa del mondo. Quindi a Tenerife ero nei Trials ma non sono riuscito a passare classificandomi terzo nella mia batteria. In Danimarca è avvenuta la stessa identica cosa e pure il mio risultato è stato lo stesso. In Germania ed in Francia non ci sono state le condizioni per gareggiare quindi non c’è stato risultato.

Infine, l’ultimo evento a Maui, Hawaii, il più famoso ed importante di tutti, che prende il nome di Aloha Classic. Questa volta, grazie alla mia tenacia ed avendo dimostrato per tutto il Tour un forte attaccamento alla competizione ed una grande professionalità, ho ricevuto una Wildcard che mi ha permesso di partecipare all’evento principale della coppa del mondo, mettendomi così in gioco contro i migliori 48 riders al mondo. Essere tra di loro dopo solo un anno di allenamento è stato per me gratificante, ho superato una batteria e mi sono classificato al 29esimo posto.
Questo per me era il buon risultato di cui ti avevo parlato… Capisco che la gente sui giornali si aspetta di leggere di un primo, secondo o terzo posto, ma questa gara è stata la più epica degli ultimi 10 anni a Maui, ci sono state onde enormi alte fino ad 8 metri ed anche solo entrare in acqua poteva comportare un rischio alla vita e alla propria attrezzatura. Io sono arrivato da Torino dopo un solo vero anno di allenamento ed ho battuto professionisti che si allenano da una decina di anni. Per me questo è motivante e soddisfacente, ma è solo l’inizio e so che comunque non è niente di che, poichè i veri risultati sono altri.

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