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Economia

Presentata Nexto, il think-tank per la prossima Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Venerdì  5 febbraio è stata presentata a Torino NexTo che si propone come luogo per pensieri di lungo respiro, per ridisegnare il futuro della città,  ri-pensando una Torino da città industriale a città della cultura che si occupa di turismo, politica industriale, innovazione, benessere collettivo, formazione e creatività.  La prima azione di NexTo riguarda il bilinguismo del territorio, il wifi libero cittadino e una visione generativa del welfare.

Torino Bilingue è un progetto di diffusione culturale per far aumentare sul territorio il numero di parlanti inglese come seconda lin­gua. L’obiettivo è far conoscere gli strumenti didattici già disponibili e metterli a diposizione in modo che ciascuno scelga le risorse più adatte al suo stile di apprendimento.

Il manifesto di Nexto

Sono passati dieci anni e la meraviglia delle Olimpiadi del 2006 vive negli occhi e nel cuore dei torinesi come fosse ieri. Come se il tempo si fosse fermato allora, all’ultimo grande evento che ha scatenato l’orgoglio di mostrare al mondo una città fantastica. La nostra. Per le strade percepivamo la consapevolezza di animare insieme una città che aveva saputo compiere un processo di trasformazione radicale — una rivoluzione urbana, culturale, sociale.

Di colpo Torino si era ricordata di essere la prima capitale d’Italia, la città dei santi sociali, il polo editoriale e civile d’Italia, la città dell’automobile e della grande industria, la culla del cinema e delle telecomunicazioni moderne, la fucina delle principali istituzioni filantropiche nazionali, la città del risparmio capace di dare vita agli istituti bancari più importanti.

Oggi, nel 2016 —dieci anni dopo— Torino è la città che i giovani e le start-up innovatrici lasciano, perché non trovano terreno fertile. Torino non ha saputo dispiegare il suo potenziale di energia. Oggi mancano opportunità di lavoro. Manca una politica industriale. E non si vede una strategia per la rinascita. La città e l’area metropolitana hanno bisogno di abilitare fattori e risorse per il territorio. Hanno bisogno di una politica di sviluppo. Hanno bisogno di un ricambio generazionale e di nuove competenze.  Facciamo un salto in avanti.
Siamo nel 2040. Torino è una città ricca di opportunità, piacevole, desiderabile. Fiera della propria autenticità. Una città dove la vita è dignitosa per un numero di persone sempre maggiore. E che continuerà a crescere negli anni successivi. È così perché sono stati gli stessi torinesi, molti anni prima, a volerlo profondamente.

Torniamo a oggi. All’inizio del 2016 un largo gruppo di giovani e adulti si trova sullo stesso crinale, nello stesso momento: sono tutti nel punto della loro vita in cui decidere se impegnarsi per il futuro restando dove sono, arricchendo il territorio, senza alibi. Oppure portare le competenze altrove, dove le opportunità abbondano.

Questo gruppo è segnato da un disagio politico e preoccupato per il vuoto sociale. Ma è determinato a impiegare le proprie capacità e ambizioni per creare una rigenerazione collettiva. Come prima azione prende in mano il Piano Strategico e lo rende concreto, partendo da un pensiero ampio, proiettato in avanti per molti anni.
Tutto questo si chiama Nexto: un passo necessario verso la prossima Torino, un gesto decisivo per un nuovo sviluppo.

Nexto è un pensiero di lungo respiro, che vuole ridisegnare il futuro della città proprio come trent’anni fa la generazione passata scelse di convertire Torino da “one-company town” a “città della cultura”. Nel 2016 l’impegno è però più ampio e diventa totale. Dalle basi gettate nel turismo ora passa al lavoro, alla politica industriale, all’innovazione, al benessere collettivo, alla formazione e all’avanguardia creativa.

In un momento di disagio bisogna saper cambiare rotta: abbandonare la mediocrità e il torpore a cui la città sembra rassegnata e puntare nuovamente in alto. La nostra passione e il nostro sforzo si traducono in azioni concrete, mirate allo sviluppo della città e a creare una nuova classe dirigente. È ciò che Nexto può fare — perché unisce persone capaci, consapevoli, determinate, con esperienze profonde e molto diverse, ma che mirano tutte a un unico obiettivo.

Nexto vuole occuparsi di Torino.
Nexto aggrega le competenze e le risorse per lo sviluppo.
Nexto è il luogo in cui si crea il domani.
Soprattutto,Nexto crede nelle persone.
Chi è parte di Nexto si assume la responsabilità di incidere sul territorio — e vuole dare libero sfogo all’amore per un luogo straordinario.

Nexto crede in Torino e per Torino nutre una speranza: che torni ad avere il ruolo e la reputazione che merita, trasformandosi davvero nella città delle opportunità.

Tra i primi firmatari del manifesto:  Luca Ballarini Alberto Barberis Stefano Battaglia Lorenzo Benussi Roberta Bertero Carla Bertuzzi Carlo Boccazzi Varotto Fabrizio Bontempo Giorgia Brescia Alessio Cagna Marzia Camarda Davide Canavesio Massimiliano Caporale Frediano Checchinato Tiziana Ciampolini Antonio Cinotto Carlo Cono Genova Riccardo Corsini Andrea Di Benedetto Alessandro Fusacchia Matteo Gallo Francesco Galtieri Giorgia Garola Marco Gay Barbara Graffino Fabio Malagnino Simone Morabito Paolo Mulassano Gabrile Palmas Valentina Parenti Luca Piovano Marco Pironti Marco Riva Francesco Russo Luca Sanlorenzo Umberto Terzuolo Cristina Tumiatti Pierluigi Ubezio Marco Vicentini

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