Cultura
Un tocco di rosa a Torino, intervista con Graziella Costanzo
E’ da poco uscito per la Neos Edizioni la raccolta di racconti Un tocco di rosa a Torino. Otto storie con otto donne protagoniste, ambientati in otto quartieri di Torino. Abbiamo intervistato l’autrice Graziella Costanzo, che ha gentilmente risposto alle nostre domande.
Trovate qui la recensione del libro.
Otto donne, otto vicende diverse. Come ha scelto i soggetti dei vari racconti?
I soggetti dei miei racconti nascono in parte da fatti di cronaca rielaborati, da storie che mi sono state riferite, da esperienze personali.
Otto donne, otto vicende, ma anche otto quartieri di Torino. Perchè la scelta di legare ogni personaggio ad un quartiere?
L’idea di ambientare i racconti in quartieri di Torino mi è nata spontaneamente perché sono un’attenta osservatrice della vita che si svolge in questa città, diversa a seconda dei luoghi in cui ci si trova. Come avrà notato, mi piace anche scattare fotografie di cui ho messo insieme una bella raccolta.
Qual è il suo rapporto con Torino?
Ho un bellissimo rapporto con Torino, pur essendo sia io sia mio marito nati in Emilia. A Torino ci sono, comunque, le mie radici dal lato materno.
Ana Rosa, Barbara, Clara… quanto c’è di lei in ciascuna delle sue otto protagoniste?
Di me c’è qualcosa nel racconto di Barbara, in quello di Clara, essendo una ex insegnante, e anche in quello di Sara perché sono una giallofila sfegatata.
La raccolta è corredata con foto e disegni estremamente affascinanti. Una curiosità: ha realizzato un disegno per ognuna delle sue protagoniste?
Nei disegni la protagonista, pur con aspetto diverso, è sempre la stessa : Juliette, la donnina delle “case chiuse” che mi è particolarmente cara. Lo si può capire dall’abbigliamento anni Cinquanta che continua ad affascinarmi.
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