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Cultura

#ChiamatemiFrancesco Arriva in Piemonte il film su Papa Bergoglio: i cinema dove vederlo

Redazione Quotidiano Piemontese

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Sarà il primo weekend nelle sale cinematografiche per Chiamatemi Francesco – Il Papa della gente, il film di Daniele Luchetti sulla vita di Jorge Mario Bergoglio uscito, giovedì 3 dicembre, nei cinema di tutto il mondo. Chiamatemi Francesco è prodotto dalla Taodue di Pietro Valsecchi e dalla Medusa che lo distribuisce in settecento copie nei cinema italiani.

I Cinema in Piemonte che proiettano Chiamatemi Francesco

In Italia ci sono anche più di 120 Sale della Comunità dell’ACEC  che proietteranno il film, dopo la proiezione in sala Nervi in Vaticano dedicata a persone in difficoltà e ai margini voluta da Papa Bergoglio stesso.

In Piemonte e Valle d’Aosta il film è in proiezione in queste sale ACEC

  • AOSTA cinema DE LA VILLE dal 3 al 14 dicembre
  • SAVIGLIANO cinema AURORA DAL 4 al 15 dicembre
  • BORGOSESIA cinema LUX 4-8 dicembre
  • GIAVENO cinema S.LORENZO 5-8 dicembre
  • NONE cinema EDEN 5-8 dicembre
  • VINOVO cinema AUDITORIUM 5-8 dicembre
  • RIVOLI cinema BORGONUOVO 5-6-8 dicembre
  • RIVOLI/CASCINE VICA cinema DON BOSCO 12-14 dicembre
  • TRECATE cinema SILVIO PELLICO 5-6-8 dicembre
  • LEINI’ cinema AUDITORIUM 5-6-8 dicembre
  • VILLASTELLONE cinema JOLLY 5-6-8 dicembre
  • CENTALLO cinema LUX 19-21 dicembre

Dopo la prima visione nei cinema di Torino la proeizione prosguirà nei cinema AGNELLI e MONTEROSA.

https://www.youtube.com/watch?v=vD7vYmPmHCE

Il Film è stato girato tra Argentina, Germania e Italia in particolare con riprese a Roma e Torino con circa 3mila comparse. È prevista una versione televisiva su quattro puntate di cinquanta minuti ciascuna su Canale 5.

Secondo il regista Daniele Luchetti

Questo non è un film religioso. È un film che racconta un personaggio che crede. E nel raccontarlo sono stato dalla sua parte, ammirando e invidiando ogni sua scelta, cercando di mettere assieme gli indizi, scrutando il suo volto durante omelie e interviste precedenti la sua elezione. La preoccupazione più grande  era quella di non fare un’agiografia, evitare cioè di sottolineare in ogni momento del film che prima o poi il giovane Bergoglio sarebbe diventato Papa. L’altra cosa che avevo a cuore era quella di rispettare il più possibile la storia dell’Argentina, raccontandone quel periodo buio evitando di farlo con l’occhio del turista.

 

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