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Economia

Il CSP rischia di chiudere a inizio 2016

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il lavoratori del CSP sono in cassa integrazione da Ottobre 2015 e ora rischiano di trovarsi senza lavoro dal gennaio 2016.  Per difendere le sorti della loro azienda e il loro futuro professionale i lavoratori del CSP hanno aperto un gruppo su Facebook chiamato Non perdiamo il CSP per far conoscere il lavoro svolto in passato.

Siamo i ricercatori del CSP e abbiamo deciso di usare questo spazio per raccontare i progetti sviluppati in questi anni. E’ necessario per noi far conoscere le soluzioni tecnologiche, le applicazioni sviluppate e i risultati degli investimenti pubblici soprattutto ora che ci troviamo in una fase di incertezza e di difficoltà che non sappiamo come si concluderà.

Tutti i lavoratori sono in cassa integrazione da Ottobre 2015 e non sono chiare le prospettive e garanzie sul futuro occupazionale. Negli ultimi 15 anni abbiamo anticipato applicazioni di tecnologie informatiche in contesti diversi, realizzando infrastrutture di comunicazione, grazie ai finanziamenti pubblici utilizzati per trasferire i risultati della ricerca alle aziende del territorio.

App per sostenere i bambini autistici, Reti a banda larga portate in luoghi così remoti e irraggiungibili dove nessuno era disposto a dare servizi indispensabili ai cittadini che li vivono, centraline per monitorare i cambiamenti climatici, automobili intelligenti, applicazioni per l’agricoltura 2.0 per prodotti più sani e controllati, reti e innovazione per le scuole di ogni ordine e grado per aiutare insegnanti e bambini a usare le tecnologie del presente e del futuro, sensori per misurare la qualità dell’aria che respiriamo: questi sono solo alcuni esempi.Un capitale di conoscenze ed esperienze che non vogliamo vada disperso.

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