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Ambiente

Un nuovo crollo al Castello di Frinco: il maniero rischia di venire giù sull’abitato

Redazione Quotidiano Piemontese

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Si è verificato un nuovo crollo allo splendido castello di Frinco nell’astigiano. La situazione è oramai allarmante: il castello di Frinco sta letteralmente venendo giù dato che che il terreno della

collina che lo sostiene è fortemente instabile. Il maniero sovrasta il centro abitato di Frinco per cui per ora non ci sono anche state vittime umane, ma l’antico maniero rischia di rovinare sull’abitato e di fare un disastro come si era già rischiato il 5 febbraio 2015.

Nel pomeriggio del 23 novembre un boato ha spaventato i cittadini: subito dopo si è sollevata una nuvola di polvere visibile anche a distanza. Si trattava del crollo del muro di contenimento in cemento armato realizzato dal nuovo proprietario Gianfranco Fungardi, antiquario toscano che residente ad Alfiano Natta, proprio per evitare il peggio. Nessun operaio era presente al momento del crollo. Sono intervenuti i vigili del fuoco ed hanno transennato la zona.

 Dopo il crollo del 5 febbraio 2014 il Comitato Salvaguardia Castello di Frinco aveva scritto

Un pezzo di storia sta crollando, il più grande castello del Monferrato sta crollando sulle case sottostanti e nessuno fa nulla per mettere in sicurezza la struttura, anzi la vogliono far crollare solamente per accedere alle proprietà ancora esistenti. È vergognoso che gli Enti pubblici siano complici di questo scempio!

La Gioventura Piemonteisa rincara 

Abbiamo messo tutti in guardia; il Comitato ha promosso studi scientifici e sopralluoghi e si è perfino costituita una lista elettorale alle Comunali dell’anno scorso per sostenere un recupero serio di questo grande castello piemontese del XII secolo, che stiamo per perdere a causa dell’incapacità e dell’inettitudine dei governanti di Frinco, della Regione e dello Stato italiano.

Tutti hanno fatto finta di niente, ripetendo – tra cugine di ministri, “espropri proletari” di beni altrui, vendite illegittime a cause ancora aperte (e che pare nessuno in tribunale abbia intenzione di discutere), mangiate alla pro loco e proclami roboanti sui giornali – che “tutto va bene”.

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