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Cultura

I film scelti da Julien Temple, guest director del #TFF33

Gabriele Farina

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Si chiamerà “Questioni di vita e di morte” la sezione curata dal Guest Director del 33° Torino Film Festival, Julien Temple. L’idea nasce dal suo nuovo film, “The Ecstasy of Wilko Johnson”, nel quale il regista mescola, alle riprese con Wilko, brani di film classici che raccontano le sensazioni e le emozioni di persone che si trovano ad affrontare il pensiero della morte.

Naturalmente, come ovvio visto lo stile del selezionatore, si tratta di opere molto surreali, poetiche, fantasiose, frutto del lavoro di maestri dell’immaginario cinematografico.

Spiega Temple:

“Ho visto molti di questi film nel vecchio Electric Cinema di Portobello Road, negli anni in cui era un fantastico cineclub che proiettava di tutto, dai classici hollywoodiani degli anni ’30 alle avanguardie europee e americane degli anni ’70. La cosa più divertente era che, se sprofondavate indietro nelle vecchie poltroncine di velluto consunte, potevate guardare le immagini attraverso l’effervescenza delle pulci che si sollevavano dal sedile di fronte e saltavano davanti allo schermo. E questo conferiva un effetto ancora più surreale alle immagini, già di per sé ossessive”.

I film che compongono la sezione sono:

The Ecstasy of Wilko Johnson di Julien Temple (2015) – anteprima italiana;

Oil City Confidential di Julien Temple (2009);

A Matter of Life and Death (Scala al paradiso) di Michael Powell ed Emeric Pressburger (1946);

La Belle et la Bête (La bella e la bestia) di Jean Cocteau (1946);

Det sjunde inseglet (Il settimo sigillo) di Ingmar Bergman (1957);

Sayat Nova (Il colore del melograno) di Sergei Parajanov (1969);

Stalker (id.) di Andrei Tarkovsky (1979) – che fa parte anche della retrospettiva del 33° TFF.

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