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Bedino, ex presidente di Bene Banca, contro Vietti e il nuovo corso

Gabriele Farina

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Abbiamo ricevuto da Francesco Bedino, ex Presidente di Bene Banca, la richiesta di pubblicazione di una sua lettera aperta, con la quale spiega la sua posizione relativamente alla gestione di cui è stato responsabile e contesta i dati e la gestione del nuovo presidente Vietti e del nuovo corso.

Gentil Direttore,

chi scrive è Francesco BEDINO, ex Presidente di Bene Banca, il quale Le chiede un po’ di spazio per effettuare delle doverose precisazioni sulla querelle che vede da una parte l’Istituto di Credito Benese, e dall’altra tanto la precedente amministrazione dal sottoscritto presieduta, quanto un numero di soci della bcc di Bene Vagienna che va ogni giorno incrementandosi, riunitisi spontaneamente nel Comitato “SvegliamociBene”.

Una cosa però vorrei fosse chiara sin da subito, onde evitare confusione…

Il Comitato SvegliamociBene porta avanti la propria battaglia contro Bene Banca, tanto per comportamenti riscontrati sotto la gestione del Commissario, quanto sotto il nuovo corso, all’unico fine della tutela di TUTTI i soci della Bene Banca, nessuno escluso.

L’ex CdA, dal sottoscritto presieduto, ha depositato a metà settembre ricorso in Cassazione contro il Commissariamento ed è fermamente intenzionato ad andare sino in Corte di Giustizia Europea per difendere le proprie ragioni contro una procedura adottata in modo “quantomeno strano”, questo a vantaggio di TUTTI i soci e clienti, ma in primis dei ricorrenti stessi, danneggiati in misura evidentissima sotto il profilo dell’immagine e della reputazione.

Sono due cose ben distinte e vorrei che non si confondessero, perché rischiano di “fare il gioco” dei nuovi vertici, in quanto questi ultimi tendono a scaricare le responsabilità del loro comportamento sui predecessori, mentre in realtà, come dimostrerò nelle prossime righe, stanno operando in maniera contraria ai canoni di correttezza e buona fede sotto diversi profili, subendo le GIUSTE critiche da parte dei soci, delusi e pronti ad abbandonare la banca.

Non è un caso infatti se gli impieghi dell’Istituto sono crollati del 35% dall’avvio del Commissariamento !!! ed anche la raccolta diretta, stante i dati ufficiali pubblicati nell’ultima semestrale, ha intrapreso un trend in deciso calo. E non solo… Sono diverse centinaia i soci che hanno manifestato la volontà di cedere le azioni o recedere la società, ed oggi inutilmente in coda da svariati mesi, in attesa di vedersi restituiti i loro risparmi investiti in quote azionarie di Bene Banca, ai quali il nuovo corso risponde in maniera negativa giustificandosi nelle perdite del periodo commissariale, nel divieto imposto da Bankitalia oppure citando nuove norme comunitarie…

Poco hanno infatti a che vedere con il reale andamento della Banca le svariate dichiarazioni alla stampa del nuovo Presidente Vietti che, a seconda dei casi, ha fatto proclami od evidenziato solo talune voci di bilancio tralasciandone volutamente altre, magari più significative ed in ogni caso eloquenti del reale andamento della Banca, con affermazioni di mera circostanza.

Da subito infatti il “nuovo corso” ha rettificato le voci che circolavano sulla piazza circa il deposito milionario costituito dal Commissario Duso a Vicenza, stimato in 50 milioni di Euro, descrivendone la consistenza in massimi 38 milioni di Euro (a beh, allora erano pochi … scusate), tentando di giustificare il comportamento dell’emissario di Banca d’Italia nella remuneratività del deposito stesso, descrivendola testualmente in “rendimenti mediamente superiori di almeno 1 punto percentuale rispetto ai conti correnti offerti dagli altri Istituti”.

Ma da documenti inside della Banca (e pubblicati sul sito www.svegliamocibene.it) è riscontrabile in maniera incontrovertibile che il rendimento così remunerativo non era, essendo un modesto 0,375%….

All’assemblea dei Soci del 10 maggio 2015 ed in più occasioni alla stampa il Presidente Vietti ha parlato di una crescita esponenziale dei mutui erogati, parlando testualmente di una crescita del 300%, tanto che gli stessi giornalisti hanno parlato di dati record in ambito piemontese, definendo la crescita della bcc benese come “monstre”.

Ma anche in questo caso, da documenti ufficiali – la semestrale al 30/6/2015 pubblicata dalla Banca stessa nel proprio sito internet – si è riscontrata in maniera inequivocabile la quantomeno fuorviante dichiarazione dei nuovi vertici: il comparto dei mutui nei primi 6 mesi del 2015 ha registrato un calo percentuale del 2,96% , altro che una crescita del 300% !!

In seguito all’emersione dell’evidente “gaffe” il Presidente Vietti è corso ai ripari, fornendo precisazioni alla stampa dichiarando testualmente che “i mutui segnano un modesto decremento di 3 punti percentuali, ma erano saliti del 300% nel primo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo 2014”.

Ma cosa vuol dire tutto ciò?? Numeri alla mano, i mutui sono forse crollati del 303% nel secondo trimestre 2015 ???

Ma altrettanta poca onestà intellettuale manifesta il Presidente Vietti se grida poi all’UTILE RECORD citando il risultato semestrale positivo di oltre 3,2 milioni di euro, quando, da una semplice lettura del rendiconto della Bene Banca – si ripete pubblicato sul sito della bcc benese – non vi è chi non veda che tale risultato finale è stato raggiunto perché sono state FINALMENTE realizzate le plusvalenze sul portafoglio titoli, quelle famose poste attive VOLUTAMENTE NON CONTABILIZZATE dal Commissario nel bilancio di fine procedura per chiudere un esercizio in perdita e così giustificare l’iniziativa pesantissima di Banca d’Italia .

Parlare oggi di UTILE RECORD, quando finalmente sono state realizzate le plusvalenze sul portafoglio titoli ereditato dalla nostra gestione, e si ripete volutamente non conteggiate dal Commissario, e’ offensivo nei confronti non solo di chi sa leggere un bilancio o della passata amministrazione, ma di tutti gli oltre 7.000 soci !! Questi ultimi infatti, me compreso, forse non saranno tutti laureati, ma di certo non sono cosi’ sprovveduti !

Fare banca oggi e’ indubbiamente assai difficile, ma addossare le colpe a chi l’ha preceduto per gli aspetti negativi, prendendosi invece i meriti per i risvolti positivi non è corretto.

Un dato però è certo ed assodato: i nuovi vertici sono bersaglio non solo di critiche, ma di numerose cause avviate, con richieste non indifferenti di danni.

Dopo lo scoppio del caso Popolare Vicenza il numero degli associati sta aumentando quotidianamente: i soci si sono finalmente resi conto dell’operato del Commissario, reo di aver violato il conflitto di interesse configurando il reato di ABUSO D’UFFICIO ed INFEDELTA’ PATRIMONIALE, ed hanno capito che la difesa dei nuovi vertici di Bene Banca era del tutto fuori luogo, magari giustificata da una sorta di debito di riconoscenza per lo scranno ricevuto ad opera di DUSO stesso ….

Ma questo deposito (ridotto a 20 milioni in base alle dichiarazioni dell’Istituto Benese) esiste ancora ??

Chissà se i nuovi vertici hanno chiuso il deposito tanto chiacchierato con la Vicenza; se così non fosse Bene Banca oggi potrebbe avere un nuovo rischio, e di ben 20 milioni di euro ….

E le tanto decantate attività istruttorie sulla concessione del credito condotte dal nuovo corso?? Quelle “best practices” che hanno portato a negare assistenza finanziaria a numerosi soci e clienti oggi in aperta lite con la Banca, sono state adottate anche con la Banca Popolare di Vicenza ???

La notizia di Reuters che la Banca Popolare di Vicenza sta organizzando l’emissione di un prestito obbligazionario subordinato, di almeno 200 milioni di Euro, al tasso del 9% e con rendimento tra il 10 e l’ 11%, dimostrano in maniera inequivocabile la difficoltà della vicentina, ma soprattutto l’evidente FAVORE fatto, dal Commissario DUSO prima e dai nuovi vertici poi, a Zonin !

Oggi, visti i tassi a due cifre offerti, si’ che si potrebbe parlare di investimento remunerativo, non certo lo “zero-virgola” percepito a Bene Vagienna ….

Da ultimo il sottoscritto osserva come il “nuovo corso” NON POSSA cercare di scusarsi giustificando le critiche in una azione di responsabilità, che peraltro è vero esiste, ma è stata avanzata dal Commissario e non certo da questi signori …

In materia BEN LIETO di rammostrare in Tribunale le nostre ragioni a difesa e così dimostrare l’assoluta infondatezza delle pretese della Banca, che sono solo STRUMENTALI e PRETESTUOSE.

Una cosa sopra tutte: mi pare che in questi mesi abbiamo dimostrato, con documenti e numeri alla mano, che l’esercizio commissariale si sia chiuso con un risultato reale positivo, aldilà dei dati contabili pubblicati, frutto delle dimenticanze volute nel conteggio di elementi positivi incontrovertibili, ossia le plusvalenze su titoli oggi realizzate.

La perdita è stata infatti contabilizzata in maniera impropria per giustificare un commissariamento controverso ma anche una azione di responsabilità per danni ….

Il nuovo corso da ultimo tenta di giustificare le critiche che stanno piovendo sul suo operato, nell’azione di responsabilita’ promossa contro il vecchio CdA ….

Ma quali danni ???

Una cosa almeno e’ certa: il presupposto fondamentale per la richiesta di danni e’ la certezza del danno stesso ! Non sono certo danni le STIME di perdite valutate – in maniera del tutto soggettiva – da un Commissario che ha operato in palese conflitto di interesse, il quale ne ha chiesto poi il risarcimento a chi, in un periodo di crisi generalizzata, è stato costretto a compiere delle scelte gestionali, nel bene e nel male…

Scelte gestionali un CdA è infatti chiamato ad assumerne in via quotidiana; ma su tutte voglio segnalare quelle operate sul portafoglio di proprietà che hanno consentito alla Bene Banca di approfittare di plusvalenze e maggiore flusso cedolare per oltre 41 milioni di euro in poco più di un triennio !

Quando la compagine amministrativa dal sottoscritto presieduta si è insediata, il portafoglio di proprietà era composto pressoché esclusivamente da titoli a tasso variabile (C.C.T e bond bancari), con un rendimento medio pari all’ 1,04% del 28/05/2010 (giorno antecedente l’assemblea di rinnovo cariche) , con punte minime dello 0,90% nell’anno.

Per scelte gestionali poi assunte dal CdA dietro proposta del nuovo Direttore Silvano Trucco, da fine 2011 è stata gradualmente variata la composizione del portafoglio aumentando di molto la parte a tasso fisso, acquistando una fitta schiera di B.T.P. , fattispecie che ha consentito il miglioramento del rendimento medio fino al 3,12% del 3/5/2013, giorno di insediamento del Commissario DUSO (con picchi di oltre il 3,60% nella primavera del 2012).

Tale decisione ha poi manifestato tutti i propri effetti negli anni a venire in virtù del vistoso calo del famoso SPREAD con i titoli di stato tedeschi, fattispecie che ha consentito la contabilizzazione (adesso dopo il 30/06/2015 possiamo usare questo termine !!) di plusvalenze per Euro 7,05 mln nel 2012, 5,2 mln nel 2013, 7,6 mln nel 2014 e 6,65 mln al 30/06/2015, così per complessivi Euro 26,5 milioni, importo cui si deve aggiungere un miglior flusso cedolare, a fronte di un portafoglio medio stimabile in via prudenziale in circa 200 mln, pari ad almeno 15 mln di Euro nel medesimo periodo !!

Questi numeri sono incontrovertibili e nessuno li cita … Sono forse dei danni questi ??

A tal fine, stufo di ricevere continui fendenti ad opera del nuovo corso, a mio avviso del tutto fuori luogo, mi rendo sin da ora disponibile ad un confronto pubblico con il Presidente Vietti o con l’intero CdA in carica, al fine di chiarire ad una compagine sociale tuttora confusa ogni aspetto inerente la gestione dell’amministrazione dal sottoscritto presieduta, oggetto di critiche subdole e non pertinenti, o quanto meno inerenti taluni aspetti ignorandone altri basilari e significativi !

Il recente scoppio dello scandalo alla Popolare di Vicenza, con indagati il Presidente Zonin, oltre altri consiglieri , l’ex Direttore Generale Sorato ed i Vice Direttori dimissionari, le notizie di perquisizioni della GdF presso svariate sedi in Italia continuamente lanciate dalle edizioni dei telegiornali nazionali, sono la conferma assoluta che le denunce da me presentate lo scorso marzo erano assolutamente pertinenti e puntuali, oltre che quanto mai attuali.

Infine, sulle domande che mi vengono continuamente rivolte sul futuro di Bene Banca non spetta di certo a me fare previsioni, che se manifestate verrebbero presto catalogate dai nuovi vertici in “acrimonie personali”.

Ritengo tuttavia che il futuro di Bene Banca sia già scritto; ma è lo stesso Presidente Vietti a dichiararlo alla stampa, anche se nelle ultime uscite l’ha negato in maniera categorica.

Nelle interviste rilasciate al quotidiano La Repubblica del 24/2/2015 ed al settimanale Il Nostro Tempo il 17/5/2015 , il nuovo Presidente ha infatti dichiarato in maniera inequivocabile che il futuro obbligatoriamente passa attraverso sinergie ed aggregazioni !

Ed i rumours degli ultimi giorni sull’imminente annuncio della fusione – in avanzata fase di studio – con una bcc limitrofa, altro non fanno che dimostrare, ancora una volta, che le dichiarazioni ai Soci ed alla Stampa del nuovo Presidente non sono mai state cristalline e pienamente veritiere, con questo alimentando sempre più la fitta schiera di soci dissenzienti e delusi della nuova gestione … Altro che punte di soddisfazione di oltre il 97% …..

Con stima e gratitudine

Francesco Bedino

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