Asti
Braccianti agricoli in nero: 144 le cooperative agricole irregolari
E’ un incredibile scandalo ciò che è stato fatto emergere dalle indagini della Guardia di Finanza di Canelli, che ha scoperto ben 106 lavoratori in nero che erano impegnati nel lavoro presso cooperative agricole. Le irregolarità contributive, nella filiera del vino astigiana, ammontano a oltre un milione di euro.
Sono 144 le cooperative agricole, gestite soprattutto da stranieri, che gestivano braccianti agricoli, comunitari ed extracomunitari a bassissimo costo, pagandoli anche 3 euro l’ora e facendoli lavorare fino a 12 ore al giorno e senza riposo settimanale. Uno scandalo che fino a poco tempo fa caratterizzava più che altro molte realtà del sud Italia, ma che oggi si scopre ben presente anche nel nord. Secondo alcuni dati ufficiali, le cooperative agricole che agiscono nel pieno rispetto delle norme, pagano i braccianti 10 euro più iva l’ora. Invece, molto spesso i lavoratori stranieri, in nero, percepiscono dai 3 ai 6 euro l’ora, lavorando anche 12 ore al giorno. Purtroppo, il mercato del lavoro in nero non dà segni d’arresto, bensì di crescita e il razzismo, come in questo caso, è una delle cause scatenanti di condizioni di lavoro disumane. Infatti, molto spesso i lavoratori, solo perchè extracomunitari, vengono pagati molto meno di quelli italiani. Ma la vicenda delle 144 aziende agricole non in regola non deve fare pensare a un fatto recente. Infatti, già nel 2013 era scoppiato il caso degli extracomunitari utilizzati per il lavoro durante la vendemmia e sfruttati.
Marco Gabusi, sindaco di Canelli, aveva dichiarato che il sistema di lavoro in nero degli stranieri era gestito dal caporalato. In un’intervista rilasciata all’Espresso nel 2013, aveva raccontato così: «Arrivano almeno 500 persone, una parte si accampa a cielo aperto. Non sono ospitati da nessuno, e vengono pagati 4 euro l’ora. Con le forze dell’ordine abbiamo scoperto una decina di aziende che usano lavoratori in nero. Li prendono la mattina e li riportano la sera. Chi fa le cose in regola deve pagare anche le visite mediche, spende almeno 200 euro subito e 10 euro l’ora lordi poi. Alcune piccole aziende vogliono invece risparmiare. Ma il fenomeno è ancora limitato».
A quanto pare, in questi due anni il fenomeno si è allargato e ora la situazione è decisamente grave e pare quasi incontrollabile.
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