Economia
Parte la privatizzazione del Csi Piemonte: l’assemblea dei soci approva la ricerca di partner privati
Parte ufficialmente la privatizzazione del Csi Piemonte: l’assemblea dei soci ha approvato (46 voti a favore, 7 astenuti) un ordine del giorno che parla del cosiddetto dialogo competitivo attraverso il quale il cda dovrà sondare il mercato per trovare potenziali partner. L’assemblea è stata accompagnata da un presidio di più di 100 lavoratori del consorzio con pentole e fischietti che hanno proclamato due ore di assemblea davanti alla sede del consorzio per protestare contro l’ipotesi di privatizzazione dell’ente. Secondo la Rsu: ”nessuno ha chiaro l’obiettivo finale: non ci sono i soldi per il nostro futuro e non si riesce a dirottare sul Csi la galassia degli appalti informatici delle Asl, ma intanto la Regione offre garanzie ai privati”.
Di diverso avviso l’assessore alle attività produttive Giuseppina De Santis: “Il nostro tentativo è di innescare una gara al rialzo e non al ribasso. Attendiamo i progetti e poi li valuteremo sulla base delle potenzialità di rilancio del consorzio e di salvaguardia della forza lavoro”
Per i Movimento 5 Stelle: “Si è consumato il primo passo verso lo smantellamento del CSI Piemonte e di conseguenza di Sistema Piemonte, un patrimonio di informatizzazione della Pubblica amministrazione costruito faticosamente in 37 anni di attività. E’ una delega in bianco alla Regione Piemonte per regalare il patrimonio pubblico ai privati, delegando loro lo sviluppo dell’ICT in Piemonte e nella Pubblica amministrazione piemontese”.
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