Cronaca
I numeri premiano il Torino Jazz Festival: 225mila presenze, +12%
Si capiva girando per le strade del centro di Torino nei giorni scorsi, ma lo confermano anche i dati: il Torino Jazz Festival è stato un successo, di pubblico oltre che di critica. La manifestazione, partita il 28 maggio e chiusa ieri 2 giugno con una lunga serie di concerti spettacolari e divertenti in piazza San Carlo, ha potuto contare su 225 mila presenze, 25 mila in più rispetto all’edizione dell’anno scorso: il che significa +12,5%. Sono state invece 75mila le persone che hanno apprezzato il Fringe festival, ovvero la parte ‘off’ del Torino Jazz Festival.
Molti gli eventi che hanno caratterizzato la IV edizione del TJF a partire dalla straordinaria anteprima al Museo Egizio con il Sonic Genome del maestro Anthony Braxton, il 28 maggio, che ha visto coinvolti per otto ore settanta musicisti provenienti da tutte la parti del mondo.
Tra gli oltre 150 eventi di quest’anno si segnalano la performance del compositore James Newton, prima assoluta, ispirata al Vangelo Secondo Matteo di Pierpaolo Pasolini, il tutto esaurito dei due concerti all’Auditorium Grattacielo Intesa Sanpaolo (Steve Lehman; Nils Wogram e Bojan Z), i partecipati concerti in piazza San Carlo come il commovente omaggio di Fabrizio Bosso e Randy Brecker a Marco Tamburini, tragicamente scomparso pochi giorni fa e la travolgente esibizione, che ha incantato tutti, dei giapponesi Shibuza Shirazu.
Grande successo di pubblico come dicevamo anche per il TJF Fringe, la parte sperimentale del Festival con gli spettacolari concerti sulle ‘night towers’ e sulla zattera sul fiume Po, per l’area del cooking e il palco del Fringe Dance.
“La città di Torino ci sta dando l’opportunità di sperimentare una nuova formula di Festival – ha dichiarato Stefano Zenni, direttore artistico del Torino Jazz Festival – che coniuga il gradimento del pubblico con l’originalità e la qualità artistica”.
Soddisfatto (ovviamente) il commento dell’assessore alla cultura del Comune di Torino, Maurizio Braccialarghe: “Di anno in anno la manifestazione si consolida e diventa sempre di più un punto di riferimento internazionale nel jazz. E’ anche una bella occasione per Torino di mostrarsi al mondo”.
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