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Cronaca

Attentato al Bardo di Tunisi. Dopo i funerali a Torino, la lettera di ringraziamento del sindaco Fassino

Redazione Quotidiano Piemontese

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funerali-vittime-tunisi-consolataIl sindaco di Torino Piero Fassino scrive a torinesi dopo i funerali delle vittime dell’attentato al museo del Bardo di Tunisi. “Grazie. Tra le molte emozioni di questi giorni, in cui dolore sconcerto angoscia non ci hanno mai lasciati, ho sentito e sento forte il dovere di esprimere gratitudine per chi ha scelto di esserci vicino in questo cammino. Abbiamo ricevuto centinaia di mail, di telefonate, di messaggi. Migliaia di persone sono venute a testimoniare solidarietà e vicinanza per chi è morto assurdamente, per i loro cari improvvisamente soli e come persi, per la città ferita da un odio senza senso”. Ecco il testo completo della lettera:

Grazie.

Tra le molte emozioni di questi giorni, in cui dolore sconcerto angoscia non ci hanno mai lasciati, ho sentito e sento forte il dovere di esprimere gratitudine per chi ha scelto di esserci vicino in questo cammino. Abbiamo ricevuto centinaia di mail, di telefonate, di messaggi. Migliaia di persone sono venute a testimoniare solidarietà e vicinanza per chi è morto assurdamente, per i loro cari improvvisamente soli e come persi, per la città ferita da un odio senza senso.

Per questo sentiamo di dover dire grazie.
Ai cittadini prima di tutto che si sono stretti intorno a noi in un abbraccio forte : questo calore lo abbiamo sentito davvero e lo abbiamo visto nelle file interminabili di persone in attesa di entrare nella camera ardente, nelle lacrime spontanee degli sconosciuti, nelle strette di mano senza parole, nelle persone che, senza chiedere nulla, sono state con noi ininterrottamente e senza contare le ore.
Grazie ai dipendenti dell’Amministrazione, a tutti i nostri operatori: ognuno di loro al suo posto, che fosse notte, domenica o sabato.
Composti in un dolore che, per ciascuno di essi, ha rappresentato uno shock personale e collettivo e insieme lucidi, commossi, presenti e pronti a fare ognuno la propria parte.
Grazie a chi ha documentato questi tragici giorni: agli organi di informazione che, stretti tra le necessità di raccontare e il dovere di rispettare un dolore terribile, hanno cercato di mantenere un difficile equilibrio, scontando l’ostilità di chi poteva sentirsi violato. Raccontare tuttavia è fondamentale: è nella parola che si manifesta la possibilità di riscatto e di reazione, è grazie alla libertà di stampa se la voce di migliaia di persone che giovedì sera hanno detto “no al terrorismo” è stata udita in ogni punto del mondo ed è grazie alla possibilità di raccontare che molte altre città in Italia hanno aderito al nostro appello alla mobilitazione democratica.
Grazie perché insieme abbiamo reso onore a vittime innocenti, simbolo di un terrore che, soltanto insieme, possiamo respingere.

Sta nel nostro sentirci comunità la capacità di reagire, nella nostra coesione è la forza di chi non cede alla sopraffazione.

I nostri valori di libertà, democrazia, giustizia sono più forti della loro furia omicida.

Torino non si piega: lo hanno detto insieme migliaia di voci.

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