Asti
Asti nell’occhio del grande fratello. Cittadini sotto sorveglianza per garantire sicurezza
Asti sotto controllo delle telecamere di videosorveglianza. Ventuno nuove telecamere verranno posizionate, a breve, nella cosiddetta zona Pisu, a sud della città, (Progetto integrato sviluppo urbano), interessata da lavori di recupero finanziati dai fondi regionali. Sarà un’impresa astigiana, la Cosseta Srl di Tonco, vincitrice dell’asta, ad occuparsi dell’installazione. Le stesse videocamere rientrano nel finanziamento regionale, insieme alla diffusione del wi-fi libero e la posa di sei chilometri di cavi di banda larga a servizio dei quartieri Torretta, Lungo Borbore e corso Alba. Tra le 21 telecamere ci sarà anche quella richiesta dalla giovane vedova di Manuel Bacco della vittima, assassinato lo scorso dicembre nella sua tabaccheria tra corso Alba e strada Santo Spirito e che riprenderà proprio il negozio dove Manuel ha trovato la morte. La complessità dell’intervento – spiega Fabrizio Brignolo, sindaco astigiano – non risiede, tanto nella posa delle telecamere o delle postazioni wi-fi, quanto di quella di sei chilometri di fibra ottica, necessari a collegare tali impianti con i server in cui confluiscono le immagini”.
Oltre alla posa delle telecamere (la localizzazione è stata discussa con le Forze dell’Ordine), delle postazioni wi-fi e dei sei chilometri di fibra ottica, l’appalto, che è stato aggiudicato a un costo di 445mila euro più Iva, prevede anche l’installazione degli apparati attivi di rete, del server di registrazione delle immagini e dei monitor di controllo da posizionare nelle centrali operative della polizia di Stato e dei carabinieri.
“Un secondo intervento – conclude il sindaco – che riguarderà invece la sostituzione delle 43 telecamere già esistenti nella restante parte della città, sarà realizzato grazie al finanziamento di 300mila euro derivante da extra oneri di urbanizzazione relativi a interventi urbanistici che saranno realizzati nella zona di corso Alessandria. Con questa somma ammoderneremo la videosorveglianza passando ad apparati digitali più efficienti e doteremo il server di un software intelligente che segnalerà agli operatori di polizia condotte sospette”.
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