Cronaca
Assessore Cerutti: al via consultazioni sul disegno di legge contro violenza di genere in Piemonte
Approdato in Giunta il disegno di legge regionale sul tema della prevenzione e del contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli. Adesso inizia l’iter di condivisione della prima stesura del DDLR con la consultazione di tutte le realtà impegnate da tempo in questo settore. Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte, ha dichiarato: “Si tratta di un testo di legge che si pone l’intento di mettere a sistema, valorizzare e potenziare quanto già esiste a livello di reti locali e di risorse territoriali, attraverso azioni coordinate in un piano che veda coinvolti tutti gli attori (istituzionali e non) a diverso titolo impegnati sulla tematica. Finalmente verrà istituito il codice rosa. I DEA di I e II livello o il servizio di emergenza 118 potranno attivare il codice rosa quale codice aggiuntivo al codice di gravità , che rende operativa l’equipe multidisciplinare cui spetta il compito di prendere in carico la vittima, formata da ginecologa, pediatra, ostetrica, psicologa, assistente sociale e infermiera. Per la violenza sessuale degli adulti e per la violenza sessuale e domestica sui minori è inoltre istituito un centro esperto, con funzioni oltre che di presa in carico delle vittime che ad esso si rivolgono, di supporto agli specialisti delle altre ASR”.
Il disegno di legge regionale prevede la creazione di un Tavolo di coordinamento permanente regionale dei Centri Antiviolenza e del Centro Esperto Sanitario utile al confronto, allo scambio di informazioni e alla condivisione di esperienze; viene fornita una precisa definizione dei Centri antiviolenza e delle case rifugio e viene istituito un apposito Albo regionale; viene prevista attività di informazione e prevenzione effettuata dalla Regione attraverso la promozione e il sostegno di campagne e iniziative finalizzate alla diffusione della cultura della legalità , del rispetto dei diritti della persona, della parità tra uomini e donne, con particolare attenzione all’ambito scolastico, educativo e del tempo libero; per ogni donna vittima di violenza di genere, su sua richiesta, è predisposto un percorso personalizzato di sostegno e orientamento finalizzato a favorire l’uscita dalla situazione di difficoltà ; viene prevista da parte della Regione l’organizzazione di corsi di formazione rivolti al personale operante nei servizi antiviolenza quali operatori sociali, sanitari, scolastici, tutor e forze dell’ordine; inoltre in continuità con quanto previsto con la L.11/2008, la Regione istituisce un Fondo di solidarietà per le donne vittime di violenza e maltrattamenti.
La cornice di tutto ciò sarà il piano triennale regionale degli interventi per contrastare la violenza sulle donne che individui, nel contesto della programmazione regionale complessiva, gli obiettivi da perseguire, le azioni con le quali perseguirli, le priorità ed i criteri per la loro realizzazione, con particolare attenzione alla promozione, implementazione e cura delle reti territoriali interistituzionali, facenti capo ai Centri Antiviolenza. Sono inoltre previsti interventi rivolti agli autori di violenza di genere grazie alla realizzazione, anche all’interno delle carceri, di appositi atti di recupero e accompagnamento al fine di limitare la recidiva favorendo l’adozione di comportamenti non violenti nelle relazioni interpersonali.
Attualmente in Piemonte operano 17 Centri Antiviolenza, di cui 9 a titolarità pubblica ed 8 a titolarità privata, e 9 case rifugio, di cui 3 a titolarità pubblica e 6 a titolarità privata, che presentano già in gran parte gli approvandi requisiti. I Centri Antiviolenza finanziati dalla Regione Piemonte per mezzo della Determina di Giunta numero 110 del 18 febbraio 2015 sono così distribuiti sul territorio regionale: in provincia di Torino i progetti finanziati sono 9; nel vercellese sono 2; in ogni altra provincia piemontese è stato finanziato un progetto.
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