Cronaca
Sono otto i minorenni accusati degli stupri nel garage di Torino, tutti sapevano nel quartiere
Sono otto i minorenni accusati di aver partecipato agli stupri di Margherita in un garage del quartiere Falchera a Torino. Violenze lunghe almeno quattro mesi, filmate e fotografate per poter poi ricattare la vittima 13enne in caso si fosse ribellata. Tre dei presunti colpevoli non potrebbero essere nemmeno imputabili in un processo, essendo di età inferiore a 14 anni. Erano amici d’infanzia e compagni di scuola di Margherita, con cui sono cresciuti insieme in una zona non particolarmente felice della periferia nord di Torino. La vicenda è venuta fuori solo quando la madre della ragazzina ha trovato nella buca delle lettere una busta con le foto degli abusi sulla figlia, spedite dagli stessi aguzzini come ricatto. In realtà , secondo le indiscrezioni raccolte dagli inquirenti e dal quotidiano La Stampa, nel quartiere in molti sapevano cosa succedeva in quel garage, ma nessuno ne aveva mai parlato alla madre che ora vorrebbe fuggire da quella raltà , ma non può. “Io da qui vorrei andarmene via adesso. Subito. Vorrei cancellare questo mondo brutto, queste cose che sono accadute. Ma non posso. Io e mio marito abbiamo comprato questa casa facendo un mutuo. E adesso dobbiamo pagare. Questa è la nostra condanna”. Sua figlia Margherita ha lasciato la scuola e quei compagni che la seviziavano e ora i genitori non la fanno più uscire di casa: “Con quelli lì che sono sempre in giro chi si fida più? Lo sa che cosa potrebbe succedere? Che cosa potrebbero farle? Noi abbiamo paura“. Il pm Antonella Barbera, intanto, ha ordinato ai carabinieri di perquisire le case dei presunti colpevoli, sequestrando computer e smartphone, gli stessi con cui riprendevano la loro compagna in quel garage, tra l’omertà dei vicini.
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