Cittadini
Torino, bimbo nato da due donne, per la Corte d’Appello sono entrambe mamme
La Corte d’Appello di Torino ha deciso che un bambino nato con l’inseminazione eterologa da due donna venga considerato figlio di entrambe. Il bambino è nato in Spagna grazie all’inseminazione eterologa e per la legge spagnola è figlio di entrambe le donne. Le due mamme hanno chiesto il riconoscimento di questo status una volta rientrate a Torino ma il tribunale glielo aveva negato. Ora la Corte d’Appello ha ribaltato quella sentenza e ordinato all’ufficiale di stato civile del Comune di trascrivere la nascita del bambino come figlio di entrambe le donne. Nella motivazione si legge che la decisione è stata presa per “garantire la copertura giuridica ad una situazione di fatto in essere da anni nell’esclusivo interesse del bambino”. Si tratta del primo caso in Italia.
Aggiornamenti
Il comune di Torino ha diffuso il seguente comunicato
In margine alla richiesta di trascrizione da parte dei Servizi Anagrafici dell’atto di nascita di un bambino concepito in Spagna con la fecondazione eterologa, si precisa che il Comune ha interpellato la Prefettura ai fini di un chiarimento da parte dell’Organo di Governo. Questa richiesta è prassi nei casi in cui è necessario approfondire l’interpretazione delle norme, essendo gli Enti Locali delegati semplicemente a eseguire e applicare le norme di Stato Civile.
Questo invece il commento del parlamentare europeo Pd piemontese Daniele Viotti, copresidente dell’Intergruppo LGBTI al Parlamento europeo.
“La data di oggi entrerà nella storia della giurisprudenza italiana. Per la prima volta in Italia la Corte d’Appello di Torino ha riconosciuto un bambino come figlio di due madri e ha ordinato di trascrivere il certificato di nascita di un bambino nato da due donne in Spagna. Ancora una volta sono stati i giudici a esprimersi su una situazione che il nostro Governo non ha ancora deciso di affrontare. Questa sentenza darà il via a una valanga di ricorsi. Altre coppie vedranno riconosciuti i loro diritti. Come interverrà il ministro Angelino Alfano? Invierà un’altra “letterina” ai prefetti? Il Governo deve risolvere in modo definitivo le questioni delle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero, dei figli delle coppie dello stesso sesso e delle adozioni. Non ci fosse stata la sentenza, si sarebbe limitato il diritto all’identità personale del minore, e si sarebbero presentate grandi difficoltà di natura burocratica: libera circolazione, problematiche sanitarie, scolastiche e ricreative. Non è più possibile aspettare. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi dovrebbe porre meno attenzione ai patti tra singoli e pensare alle promesse fatte, alle speranze alimentate, alla sinistra che dovrebbe rappresentare e ai patti con centinaia di migliaia di persone. Facciamo un «Family Act»: famiglie a tutele crescenti”.
Per l’assessora della Regione Piemonte con delega ai diritti civili Monica Cerutti
È finito il tempo delle ambiguità. Il Governo intervenga per legiferare in materia di diritti delle coppie GLBTQI perché altrimenti l’Italia si mette volontariamente ai margini dell’Europa dei diritti. La decisione del Comune di Torino di chiedere un parere al Ministero dell’Interno prima di trascrivere l’atto è frutto del vuoto legislativo che soffoca il nostro Paese. Sono anni che in materia di diritti si fanno tante parole e zero fatti. La magistratura interviene dove il legislatore non ha ancora messo mano e non si può delegare a un singolo ministero, e ministro, il peso di una decisione tanto importante dal punto di vista sociale. Renzi, visto che in passato ha anche dimostrato di avere una visione progressista in materia, apra un confronto serio e non rimandi la discussione su una legge sui diritti GLBTQI”.
Per Ilda Curti, Assessore comunale alle pari opportunità –
“Questa sentenza della Corte d’Appello conferma ancora una volta come sia urgente l’intervento legislativo che consenta a tutti i cittadini – qualsiasi sia il loro orientamento sessuale, la loro razza, la loro religione, la loro identità di genere – di godere degli stessi diritti e adempiere agli stessi doveri. Questa bambina ha diritto di avere riconosciute le due figure genitoriali di riferimento, in questo caso due madri, che la tutelino e abbiano nei suoi confronti gli stessi diritti e gli stessi doveri di un qualsiasi altro genitore. La richiesta di parere – prassi quando si tratta di questioni relative alle competenze delegate ai Comuni – è finalizzata ad avere un’interpretazione univoca della norma. E’ evidente – conclude l’Assessore – che urge un impianto legislativo che prenda atto dei cambiamenti sociali e civili in corso e riconosca finalmente pari opportunità e medesimi diritti/doveri a tutti i cittadini, senza discriminazione alcuna.”
Secondo Silvio Magliano di NCD, vice presidente vicario del Consiglio Comunale di Torino
La Corte d’Appello ordina allo Stato Civile di registrare come madri di un bimbo nato in Spagna la sua mamma biologica e la sua ex compagna: una situazione che non ha precedenti in Italia, di cui non capisco i fondamenti giuridici, ma di cui soprattutto colpiscono le motivazioni, legate al benessere di un bimbo in una relazione con una persona che non è sua madre biologica e con la quale non avrà nemmeno un legame familiare. Il problema è che gli uomini non possono stravolgere la natura a loro uso e consumo, nemmeno se hanno la toga.
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