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Cronaca

Urina ed escrementi su un secondino, il boss della Stidda aggiunge 1 anno alla sua collezione di condanne

Redazione Quotidiano Piemontese

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Una foto del boss nel '94 all'epoca del suo arresto

Una foto del boss nel ’94 all’epoca del suo arresto

Una condanna di 1 anno e 4 mesi non cambierà la vita a Orazio Paolello, ex capo della Stidda, l’organizzazione criminale siciliana acerrima nemica di Cosa nostra. Il boss, infatti, ha già sulle spalle 34 condanne, di cui cinque per strage e per 41 omicidi. Senza contare quelle per soppressione di cadavere, associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e altro. Dopo 20 anni di carcere col regime duro del 41 bis, lo scorso giugno gli è stato revocato per problemi psichici (ha tentato più volte il suicidio) ed è tornato in una cella standard con condizioni di reclusione da detenuto “normale”. Ora risiede nel penitenziario di Nuoro, ma nel 2013, quando era ospite del “Cerialdo” di Cuneo, versò una bottiglia piena di feci ed urina addosso ad un agente della polizia penitenziaria che era entrato nella sua cella per ritirare l’immondizia. L’oltraggio a pubblico ufficiale e l’imbrattamento lo ha portato ora ad aggiungere 1 anno e 4 mesi al suo periodo da scontare dietro le sbarre.

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