Cronaca
Le mosse anticorruzione del Comune di Torino: rotazione del personale con incarichi di responsabilità
Il tema è certamente di grandissima attualità, tanto più dopo i dettagli che sono emersi e continuano ad emergere sul caso ‘Mafia Capitale’ che ha colpito l’amministrazione comunale di Roma e il sistema di potere ed economico che attorno ad essa viveva. E quindi: rotazione ogni tre anni per almeno il 15 per cento del personale comunale con incarichi di responsabilità (dirigenti e posizioni organizzative) impiegato in quei settori che la legge anticorruzione 190/2012 e il conseguente Piano di prevenzione della corruzione varato lo scorso marzo dalla Città di Torino, indica come potenzialmente più a rischio di comportamenti illeciti. A stabilirlo è una delibera presentata dall’assessore al Personale, Gianguido Passoni, e approvata questo pomeriggio dall’esecutivo di Palazzo Civico.
“La rotazione del personale addetto alle aree a rischio – è ricordato nel testo del provvedimento – rappresenta, come evidenziato dalla normativa nazionale, uno degli strumenti più significativi per contrastare l’emersione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni ed è una misura obbligatoria”.
Tra i procedimenti e i settori più a rischio, il Piano triennale anticorruzione della Città – varato come detto lo scorso marzo – aveva individuato gli affidamenti di lavori, di servizi e di forniture, i procedimenti di autorizzazione e concessione, i concorsi, le progressioni di carriera, i contributi, le sovvenzioni, la concessione di vantaggi economici di qualsiasi natura a persone ad associazioni o enti.
“Nella rotazione – è ancora sottolineato nel provvedimento – occorrerà tener conto delle competenze del personale e delle esigenze organizzative del servizio, garantendo a dirigenti e posizioni organizzative chiamate a nuovo incarico l’adeguata formazione e un periodo di affiancamento utile ad acquisire le conoscenze e la perizia necessarie allo svolgimento della nuova attività”.
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