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Decreto per la depenalizzazione reati definiti minori. L’Italia reagisce tra indignazione e plausi. Tra i no l’astigiana Anap

Redazione Quotidiano Piemontese

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carcereDepenalizzazione dei cosiddetti reati minori, quelli privi di pene carcerarie per alleggerire il pesante carico processuale, è quanto sta facendo discutere, negli ultimi giorni, Governo, magistrati, politici e associazioni a tutela delle vittime di reati. Si tratta, nello specifico, di un decreto che intende dare attuazione alla legge delega 67/2014 depenalizzando reati contro il patrimonio, considerati “di lieve entità”, come furto semplice, danneggiamento, truffa, bancarotta semplice, violazione di domicilio, omissione di soccorso, violenza privata o minaccia per costringere a commettere un reato. Resta ferma la possibilità, per le persone offese, di ottenere risarcimenti in sede civile. Le proteste si sono elevate da ogni parte. Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia tra le prime a farsi sentire esponendo i propri timori e dubbi circa una legge del genere accusando il Governo di preoccuparsi della corruzione chiudendo, però gli occhi dinanzi ai reati. E, mentre Andrea Orlando, ministro della Giustizia, cerca di placare gli animi dopo l’approvazione del decreto da parte del Consiglio dei ministri, specificando come per tali reati non sia prevista la galera e come, spesso “inciampino” nella prescrizione per l’ingolfamento dei tribunali, Armando Spataro, procuratore di Torino plaude alla novità e i politici parlano di battaglia in parlamento, sede nella quale il provvedimento deve essere approvato prima di ricevere il definitivo consenso da Palazzo Chigi.

Il Carroccio, attraverso il suo segretario Matteo Salvini dice no e Nicola Molteni, capogruppo in commissione giustizia del Carroccio definisce tale decreto “salva ladri”. Stando a quanto spiegano da Palazzo Chigi il decreto vuol depenalizzare, per la maggior parte, reati legati alla crisi economica degli ultimi anni. Una ricerca del 2012 del Sole 24 Ore, infatti, sottolinea come, a fronte di un lieve incremento dei reati (1%) si registrava, in Italia, un considerevole incremento di furti (+15,5%), borseggi (+11%) e scippi (+13%). In modo particolare furti in casa e borseggi, ma anche frodi e autovetture rubate.

Un’inchiesta della fondazione Leone Moressa di Mestre sottolineava come, dal 2007 al 2013, i detenuti nelle carceri italiane siano aumentati del 28%, molti dei quali italiani, nonostante l’incremento di immigrazione ed emigrazione. Nel 2012 oltre 38 mila stranieri hanno lasciato l’Italia per rientrare in patria o risiedere in un altro paese.

Anche le associazioni, piccole e grandi, dicono la propria. “Siamo molto preoccupati. Così si incentivano i malintenzionati a prendere a bersaglio le persone anziane, che rappresentano l’anello debole della società”. Ferruccio Marello, presidente Anap (Associazione astigiana anziani pensionati), commenta l’approvazione del decreto. “È ininfluente, per gli anziani la possibilità di risarcimento in sede civile, in quanto per loro il danno non è tanto economico, ma piuttosto psicologico: scoprire di essere truffati porta alla perdita di autostima e all’autoisolamento”. Non solo, prosegue il presidente Anap Asti, quelli indicati non sono “fatti di lieve entità”, e il provvedimento “va in senso diametralmente opposto alla campagna che l’Anap sta portando avanti in tutta Italia, assieme alle Forze dell’Ordine, sulla sicurezza degli anziani”.  Alla luce di tutti questi elementi, secondo Marello occorre “correggere la normativa, prevedendo, ad esempio, l’esclusione dalla normativa stessa dei reati perpetrati nei confronti degli anziani”.

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