Cittadini
La giunta Chiamparino spende 5 milioni di euro per pensionare una trentina di dirigenti della Regione Piemonte
La Regione Piemonte ha deciso di versare una congrua buonuscita per incentivare l’esodo di alcuni mega dirigenti dell’ente dopo aver prima sostenuto che non avrebbe accettato di darne alcuna. La giunta Chiamparino ha approvato una delibera che recepisce l’accordo sulla risoluzione consensuale dei dirigenti.
“In merito all’accordo sindacale di risoluzione consensuale dei dirigenti firmato nel 2013 e produttivo di effetti nell’anno in corso, la Giunta regionale, pur non condividendo la genesi e lo sviluppo dell’accordo stesso, ha esplorato tutti gli scenari possibili per scegliere, nel rispetto delle risorse regionali e delle prospettive di riorganizzazione dell’ente e ha portato avanti ulteriori sforzi di trattativa con le organizzazioni sindacali.
A fronte delle predette verifiche e degli incontri sindacali, la Giunta dà quindi seguito alla risoluzione consensuale, con alcune precisazioni: non si concluderanno più accordi di questo genere; sarà possibile versare a titolo volontario una parte o tutta l’indennità riconosciuta ai dirigenti rottamandi, destinato in modo vincolato a finanziare o favorire alcune situazioni di maggiore criticità del personale delle varie categorie. Confrontando i costi della risoluzione consensuale a quelli della risoluzione unilaterale è emerso un risparmio per l’amministrazione regionale di circa 500mila euro.Elemento di valutazione aggiuntivo è stato dato dalla volontà dell’amministrazione di aumentare il monte ore del personale recentemente stabilizzato e attualmente part time. Per aumentare tale monte ore si necessita di risorse, la cui disponibilità dipende anche dai risparmi derivanti dalle cessazioni del personale, compreso quello dirigente, e dal rapporto tra la spesa corrente e la spesa, appunto, del personale”.
Il Movimento 5 Stelle non accetta il provvedimento e prepara un ricorso alla Corte dei Conti sulla legittimità del provvedimento. Il comunicato di Francesca Frediani, Consigliere regionale e Giorgio Bertola, Capogruppo del M5S Piemonte:
E’ una vergogna, ma non lo faremo più. Questo, in estrema sintesi, il senso del comunicato della Giunta regionale per giustificare l’ingiustificabile. Ovvero la rottamazione “d’oro” dei dirigenti regionali. Saranno sperperati quasi 6 milioni di euro dei cittadini per mandare in pensione 31 dirigenti. Alcuni dei quali sarebbero andati comunque in pensione nel giro di poche settimane. La maggior parte di loro sarebbe andata comunque in pensione entro i primi mesi del 2015.
L’aspetto più ridicolo di tutta questa vicenda è rappresentato dalla possibilità concessa ai dirigenti di “fare la carità” al personale precario. “Sarà possibile versare a titolo volontario una parte o tutta l’indennità riconosciuta ai dirigenti “rottamandi” – si legge nel comunicato della Giunta – destinato in modo vincolato a finanziare o favorire alcune situazioni di maggiore criticità del personale delle varie categorie”.
Siamo convinti che i precari regionali non debbano chiedere niente a nessuno con il cappello in mano. Anzi, dovrebbe essere compito della politica garantire un minimo di giustizia sociale. Ed in questa assurda gestione, di giustizia non ne vediamo nemmeno un po’. Politici e sindacalisti che hanno siglato questo accordo dovrebbero provare almeno un briciolo di vergogna piuttosto che accampare scuse per dare una parvenza di coerenza ad una delle pagine più tristi di questo ente.
Se possibile ancora più vergognoso il fatto che la Giunta non abbia minimamente preso in considerazione la nostra contro – proposta che prevedeva un accompagnamento modulare alla pensione, a seconda dei casi.
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