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Ambiente

Secondo Coldiretti Asti il settore agricolo non conosce disoccupazione

Redazione Quotidiano Piemontese

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agricolturaLa disoccupazione nell’astigiano non riguarda il settore agricolo che, stando alle ultime ricerche del consuntivo dell’annata 2013/2014 di Coldiretti, vive una buona stagione. Pur diminuendo il numero delle imprese agricole iscritte alla Camera di Commercio (6.690 nel 2014 contro le 6.913 del 2013) il comparto dell’agricoltura in provincia di Asti è in espansione. Aumentano gli occupati in agricoltura, da 10.880 del 2013 a 11.140 attuali, ai quali bisogna aggiungere le prestazioni effettuate dalle numerose cooperative di manodopera agricola sorte in questi ultimi anni e le ore di lavoro impiegate con i cosiddetti voucher durante la raccolta. 

Praticamente è in atto – sottolinea Roberto Cabiale, presidente di Coldiretti Asti – una sorta di “ricomposizione fondiaria” dove le imprese agricole diminuiscono, ma aumentano di superficie e  impiegano più lavoratori. Nel solo settore zootecnico abbiamo inoltre contato 49 imprese agricole che in questi ultimi anni hanno trasformato la loro attività in agrimacelleria, agrisalumeria o agrilatteria, passando dalla produzione, alla trasformazione e quindi alla vendita ai consumatori direttamente in azienda. Questo vuol dire che siamo in presenza di un settore dinamico, innovativo e in continua trasformazione che non si ferma di fronte alle difficoltà, ma che anzi sa andare a cercare e creare maggiore valore aggiunto”.

Purtroppo, però – commenta Luigi Franco, responsabile dell’area economica di Coldiretti Asti – causa l’andamento climatico sfavorevole e la congiuntura economica negativa, l’annata non può considerarsi delle più felici. E’ diminuita la produzione vinicola, da 980 mila ettolitri a 850 mila, così come il numero degli animali allevati, per i bovini si è passati da 44.089 del 2013 a 43.162 capi. E’ anche diminuito il valore del frumento, passato da 198 euro alla tonnellata a 183, come quello del mais da 195 a 156”. Nonostante i valori generalmente negativi, grazie ad alcuni progetti di filiera, realizzati da Coldiretti Asti, per alcune imprese agricole l’annata è stata più proficua.

Coldiretti evidenzia la necessità di “fare sistema”, tra tutti i membri della filiera agricola, per creare nuove prospettive al settore primario.

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