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Cronaca

Vercelli, conclusa l’operazione Mercurio. In manette la banda che depredava case degli anziani

Redazione Quotidiano Piemontese

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bottinoCon la notifica di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di  Grado Diglaudi, 63 anni, suo figlio Roberto Riviera, 33 anni, e Diego Riviera, tutti appartenenti all’etnia sinti piemontese, si è conclusa “l’operazione Mercurio” condotta dagli uomini della terza sezione della squadra mobile della questura di Vercelli. L’operazione ha avuto origine da un furto in abitazione commesso negli ultimi mesi ai danni di due anziani coniugi di Greggio, nel vercellese,  ai quali sono stati sottratti preziosi per un valore di 20mila euro circa e denaro contante per 36mila euro. Nell’occasione, secondo un modus operandi riscontrato in numerosi altri episodi nel corso dell’attività di indagine, gli autori si sono introdotti nell’abitazione degli anziani spacciandosi per tecnici dell’acquedotto che dovevano compiere degli accertamenti in quanto in zona era stata riscontrata la presenza di mercurio nelle condutture dell’acqua. Uno dei due malviventi, una volta introdottosi in casa, è  riuscito a carpire la fiducia della coppia simulando dei check up al lavandino della cucina, in compagnia di un complice, sostenendo la contaminazione dell’acqua a causa della quale bisognava staccare tutte le utenze e riporre in un sacchetto i gioielli presenti in casa per il concreto pericolo che potessero andare a fuoco da un momento all’altro.

L’anziana, preoccupata per i suoi averi, ha seguito i consigli del malvivente che le ha poi strappato di mano la busta contenente i risparmi di una vita e i suoi monili in oro. Nel frattempo ha spruzzato con spray urticante il marito della donna e subito dopo i ladri sono fuggiti a tutta velocità, a bordo di un’autovettura dotata di targhe false. Le successive indagini militari si sono estese anche al pavese e al canavese fino a rintracciare i due delinquenti.

Nel corso delle perquisizioni nelle residenze dei ladri sono stati trovati molti oggetti usati per i furti, radioline portatili, cappellini, un ciclomotore con targa falsa, una boccetta con spray urticante. La lunga attività di indagine si è concentrata nell’incrociare i riconoscimenti fotografici degli autori con l’analisi delle intercettazioni telefoniche e degli spostamenti dei veicoli utilizzati.

Tra l’altro i malviventi, in più occasioni, non hanno esitato ad usare violenza sulle vittime per assicurarsi il bottino. I dati salienti dell’operazione:

  • 79 anni età media delle vittime
  • 232.000 euro valore stimato della refurtiva
  • 25 utenze telefoniche intercettate
  • 20.000 circa le conversazioni ascoltate
  • 3 rapine scoperte
  • 6 furti aggravati in abitazione scoperti
  • 50 agenti impiegati nella sola fase conclusiva delle indagini

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