Cronaca
Nei guai un consulente fiscale torinese: associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
E’ terminata martedì 25 novembre, all’alba, l’attività illecita di un consulente fiscale, titolare di un centro di elaborazione contabile dedito a favorire la permanenza, sul territorio nazionale, di immigrati clandestini privi del permesso di soggiorno. A bloccarlo sono stati i militari della guardia di finanza lo hanno sottoposto agli arresti domiciliari. Le indagini hanno permesso di scoprire un articolato sistema che, dietro compenso, ha promosso la regolarizzazione di cittadini extracomunitari privi dei requisiti previsti dalla legge. Il torinese, classe 1989, titolare di uno studio di consulenza fiscale con sede a Torino, è il principale artefice del sistema di favoreggiamento scoperto. Insieme alla zia, iscritta all’ordine degli avvocati e titolare anche lei di un centro di consulenza contabile con sede a Roma, ad un altro parente e a un cittadino nigeriano, aveva messo in piedi un meccanismo attraverso cui, sfruttando le proprie conoscenze in ambito fiscale, predisponeva, dopo aver individuato i datori di lavoro compiacenti, false dichiarazioni dei redditi, così da attestare il possesso di capacità economiche tali da rendere plausibile, secondo le previsioni normative, l’impiego, in qualità di “colf e badanti”, di immigrati clandestini da avviare alla regolarizzazione.
In tal modo, ha istruito una trentina di pratiche relative a richieste di regolarizzazione per motivi di lavoro e a un ricongiungimento familiare, conseguendo un profitto illecito complessivo di oltre 100mila euro. Il sistema, ben collaudato, andava avanti dal 2012 ed è stato scoperto dai finanzieri torinesi, i quali si sono accorti che tutte le dichiarazioni dei redditi dei falsi datori di lavoro venivano rettificate all’indomani della loro presentazione allo sportello unico per l’immigrazione, così da non incidere fiscalmente su questi ultimi.
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