Economia
Piemonte, la produzione industriale continua a crescere: “Merito delle esportazioni, debole il mercato interno”
Prosegue la fase di ripresa dell’industria manifatturiera piemontese. Grazie all’ottimo andamento del comparto dei mezzi di trasporto, anche nel III trimestre 2014 il tessuto imprenditoriale regionale ha manifestato complessivamente una crescita tendenziale della produzione industriale pari a +2,3%. La variazione positiva realizzata nel periodo luglio-settembre 2014 segue i risultati incoraggianti registrati nei primi due trimestri dell’anno: +3,5% nel I trimestre e +4,2% II trimestre 2014 (su base annua). Il risultato del III trimestre 2014 appare ancora più significativo se si tiene conto del fatto che la variazione viene calcolata rispetto al III trimestre 2013, primo periodo di crescita della produzione industriale piemontese dopo ben 7 trimestri di contrazione.
Sono, questi, alcuni dei risultati emersi dall”Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera’ realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di ottobre e novembre 2014 con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2014, e ha coinvolto 1.211 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 92.219 addetti e un valore pari a circa 45 miliardi di euro di fatturato.
“Il Piemonte continua a crescere e a credere in se stesso – commenta Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte – Il momento congiunturale resta comunque molto delicato: se da un lato realizziamo buone performance transfrontaliere grazie all’andamento del nostro export, siamo ancora fragili sul mercato interno. Nei prossimi mesi sarà quindi fondamentale l’impegno delle istituzioni nel predisporre strumenti efficaci e strutturali a supporto delle Pmi, in grado di far ripartire i consumi delle famiglie e di far migliorare il mercato del lavoro”.
L’incremento dei livelli produttivi si colloca in un contesto caratterizzato dal perdurare della dicotomia tra le deboli performance registrate sul mercato interno e quelle più convincenti realizzate oltre confine. Gli ordinativi interni registrano, infatti, una nuova contrazione, diminuendo dello 0,6% rispetto al periodo luglio-settembre 2013, mentre quelli esteri concretizzano un incremento tendenziale dell’1,8%. Il fatturato totale risulta sostanzialmente stabile, crescendo in media dello 0,3%, sostenuto dalla componente estera, che segnala una variazione tendenziale del +2,2%.
L’aumento dell’output non coinvolge tutti i comparti produttivi. A fronte di una crescita importante della produzione del comparto dei mezzi di trasporto (+21,9%) e di un incremento significativo dell’industria chimica (+3,3%) e delle industrie tessili (+1,8%), si registra una sostanziale stabilità dei livelli produttivi delle industrie alimentari (+0,9%) e del comparto dei metalli (-0,6%).
Le industrie meccaniche registrano, invece, un nuovo calo produttivo (-1,5%), così come quelle elettriche ed elettroniche (-1,9%). Il comparto del legno e del mobile, già in contrazione negli scorsi trimestri, manifesta il dato più negativo (-4,1%).
La performance del comparto manifatturiero regionale rappresenta la sintesi di andamenti territoriali notevolmente differenziati. Il tessuto produttivo della provincia di Torino realizza, così come nel trimestre precedente, il risultato più convincente, con un aumento del 5,6% rispetto al III trimestre 2013, dovuto in gran parte alla buona performance del comparto dei mezzi di trasporto.
Buono il risultato ottenuto dal Verbano Cusio Ossola (+1,6%), che si riprende dopo trimestri di contrazione produttiva. Cresce dello 0,9% la produzione del novarese, accompagnata da una buona performance della vicina Biella che, grazie alla crescita delle industrie tessili, incrementa il proprio output dello 0,7%.
Stabile l’andamento della provincia di Vercelli (+0,2%) così come quello di Asti (-0,3%) e Cuneo (-0,21%). L’alessandrino mette a segno il dato più negativo, registrando una contrazione su base annua della produzione industriale pari a -2,6%.
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