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Cultura

Il giorno della svastica buona: tattoo gratis per riscoprire il vero significato di un simbolo antichissimo – video

Redazione Quotidiano Piemontese

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Manwoman con alcune svastiche dai diversi significati

Manwoman con alcune svastiche dai diversi significati

Oggi, il 13 novembre, era lo Svastica Day. A differenza di quanto possano suggerire i brividi anti-nazisti che scorrono lungo la schiena a sentire nominare questo simbolo, è un giorno dedicato alla parte positiva di ognuno di noi, alla felicità, al bene. In realtà, nel secondo anniversario della morte di Manwoman, “Manny” per gli amici, artista e tatuatore canadese che ha dedicato la sua vita alla divulgazione del vero significato della svastica, si celebra, per l’appunto, la “Gentle Swastica”, uno dei più antichi simboli augurali della civiltà umana, poi trasformato in emblema di morte dai nazisti. In questo giorno moltissimi tatuatori offrono gratis il loro lavoro per riscoprire il vero significato ed il vero messaggio della croce con i bracci piegati e quest’anno erano quasi 800 in tutto il mondo ad aver aderito al “Manwoman Memorial Day”. A Torino, precisamente a Moncalieri, c’era il Tribal Tattoo, lo studio dove dal 1994 esercita uno dei migliori artisti italiani, Claudio Ciliberti. “La svastica esiste da millenni ed è un’icona di pace e benessere. In Occidente conosciamo solo quella nazista, ma dobbiamo riscoprire ciò che voleva dire per gli antichi. Basta rimanere ancorati al messaggio veicolato tramite essa da un dittatore come Hitler, andiamo oltre”. Abbiamo passato qualche ora nel suo studio per capire le motivazioni che lo hanno spinto a regalare per un giorno le proprie opere a chi vuole tatuarsi una svastica sul corpo (lui stesso ne ha parecchie sul collo e parte del petto). “La missione di noi tatuatori è quella di regalare il bello alla gente, perché solo così potremo avere qualcosa indietro. È una questione molto profonda, spirituale e la svastica è uno dei simboli che appartengono all’arte dell’uomo”. Da anni, Claudio si batte per il riconoscimento della propria professione e la creazione di un Albo, alla pari con quello di medici o avvocati: “I tatuatori abusivi possono fare più danni degli infermieri, perché sono a contatto con la pelle e con il sangue e possono infettare i clienti. Non rispettano le normative igienico-sanitarie, non pagano le tasse e non hanno le conoscenze di base per fare buoni lavori. A Torino siamo circa 200 tatuatori abilitati e quasi altrettanti sono gli abusivi”.

La testimonianza del “Gentle Svastica Day” a Torino.

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