Piemonte
Firme false, il Tar rinvia a febbraio la sentenza che tiene in bilico la giunta Chiamparino
Era attesa per stamattina la sentenza del Tar in merito ai ricorsi presentati da vari esponenti delle opposizioni in Regione (in primis dalla leghista Patrizia Borgarello e da Michele Giovine) sulla validità delle firme a sostegno di alcune liste che hanno appoggiato la candidatura di Chiamparino alle recenti elezioni. Il “Firme false bis”, come già è soprannominata la vicenda, non conoscerà invece oggi il suo epilogo, anzi dovrà attendere parecchio tempo: la decisione è stata rinviata all’udienza del 19 febbraio 2015, perché “è stata ritenuta preliminarmente la necessità di disporre l’integrazione del contraddittorio nei confronti di tutti i consiglieri regionali in carica non ancora evocati in giudizio”; inoltre, lo stesso Tribunale vuole acquisire l’atto di proclamazione
dell’ufficio centrale regionale.
Le liste in discussione sono quella denominata “Chiamparino per il Piemonte” (per la quota proporzionale), “Chiamparino presidente (maggioritario) e il Partito Democratico. In questo rinvio da parte del TAR si può già leggere qualche significato? Non è detto, ma c’è chi prova a intravederne. Per esempio, da parte dei ricorrenti si accoglie con favore quanto (non) accaduto stamani perchè si ritiene che in questo modo i giudici vogliano entrare nel merito del ricorso; così facendo, sarebbe evidentemente ignorati alcuni dei punti su cui la maggioranza in Regione puntava più forte, su tutti le tempistiche (i ricorsi sarebbero stati presentati in ritardo); i ricorrenti pensano che se questa o altre eccezioni fossero state accolte, non ci sarebbe stato motivo di prolungare ulteriormente le attese e tutto sarebbe stato annullato già nella mattinata di oggi. Chiamparino non deve tuttavia ancora tremare perché nessuna motivazione ulteriore verrà nei fatti fornita per il rinvio.
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