Economia
Piemonte, ecco l’annunciata stangata sulle tasse ”Ma l’Irpef sale solo per le due fasce più alte”
Annunciata, annunciatissima, con ampio anticipo e a microfoni ben aperti. E’ arrivata, la stangata che si abbatterà sui piemontesi in quanto a tasse locali; annunciata perchè tutti i governatori regionali, in testa il loro presidente Chiamparino, avevano chiaramente avvisato i cittadini che i cosiddetti “tagli” del Governo di Renzi alle Regioni avrebbero semplicemente costretto queste ultime ad andare a prendere da una parte quel che lo Stato toglieva loro dall’altra. E così, aumenta anche quell’Irpef che l’ex sindaco di Torino aveva giurato che non avrebbe alzato; ma a ben guardare, si impenna per pochi, mentre Reschigna (Assessore al Bilancio) annuncia che per le fasce di reddito più basse potrebbe addirittura calare. Diversi altri provvedimenti dovrebbero portare ossigeno alle casse di Palazzo Lascaris; vediamo come.
Iniziando proprio dall’Irpef. Le tre fasce di reddito più basse, si diceva, non vedranno incrementi di spesa e anzi forse un leggero calo; i piemontesi che hanno un reddito superiore ai 28000 euro, invece, pagheranno l’anno prossimo 93 € in più. In pratica, il 70% dei contribuenti e – argomenta Aldo Reschigna – “il 90% dei pensionati e la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti non subirà ritocchi”. Il tutto dovrebbe portare all’amministrazione regionale 70 milioni di euro in più.
Poi c’è il bollo auto: aumenti in arrivo, ma anche qui si tratta solo degli automezzi di grossa cilindrata. In realtà, come ammette lo stesso assessore, su questo punto non si sono ancora definiti i dettagli; chiara è solo la cifra che dovrà rendere complessivamente: altri 20 milioni. Poi arriverà un prelievo sulle concessioni per lo sfruttamento energetico dell’acqua in grandi produzioni idroelettriche: altri 10 milioni a bilancio. Infine, giro di vite sull’evasione del ticket sanitario, una piaga silenziosa che porta via almeno 5 milioni recuperabili con uno sforzo organizzativo. Il totale fa 105 milioni di nuove entrate per il Piemonte, cui dovranno aggiungersene nei bilanci altri 100 di tagli alle spese.
Al Ministero dell’Economia e delle Finanze bisogna infatti che la Regione presenti un piano drastico e convincente, anche perchè Chiamparino ha intenzione di chiedere un sostegno di 300 milioni per arrivare, alla fine di tutto, a quei 500 che permetterebbero di mettere ordine nei disastrati conti dell’amministrazione; un piano di rientro, dunque, che permetta di “non presentarsi a Roma con il cappello in mano”, come diceva ieri il governatore. E l’ossigeno statale serve, eccome, anche perchè molte delle misure succitate – su tutte, il piano di risparmio sulla spesa – entreranno a regime solamente nel corso del 2017.
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