Cittadini
Vertici della Fondazione Cassa Risparmio Cuneo indagati per appropriazione indebita, falso ideologico, frode fiscale
I magistrati di Cuneo hanno aperto un’inchiesta sui vertici della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo, tra i maggiori azionisti di Ubi Banca. Sono indagati il presidente Ezio Falco 6 dei 7 componenti il Cda: i due vice Guido Bessone e Antonio Degiacomi, Silvano Curetti, Giacomo Oddero, Giovanna Tealdi. Non è indagato il consigliere Sergio Giraudo, subentrato ad aprile, non in carica quando sarebbero iniziate le indagini. E’indagato anche il direttore generale Fulvio Molinengo. Le accuse sarebbero appropriazione indebita, falso ideologico, ostacolo agli organi di vigilanza, frode fiscale.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha diramato un comunicato stampa a proposito delle informazioni di garanzia notificate in questi giorni dalla Procura di Cuneo ai componenti del proprio Consiglio di amministrazione.
La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo conferma che i Componenti del Consiglio di amministrazione della Fondazione in carica ad inizio 2014 e il direttore generale sono stati informati di un’indagine relativa a presunti reati connessi alle rispettive funzioni.
I consiglieri e il direttore hanno tempestivamente informato gli organi della Fondazione e quelli di vigilanza e controllo, sia interni che esterni.
Al momento l’oggetto concreto dell’iniziativa non è stato comunicato, ma è possibile che riguardi le questioni alla base delle polemiche di stampa che hanno accompagnato, a partire dal 2010, tutti i rinnovi delle cariche di vertice del Gruppo UBI, della Banca Regionale Europea e della stessa Fondazione.Per quanto ad oggi noto, non è emerso alcun elemento nuovo rispetto a quelli già acquisiti dagli organi di vigilanza e controllo, sia interni che esterni alla Fondazione, i quali hanno sempre confermato, per quanto di loro competenza, il corretto operato degli organi di gestione della Fondazione. La Fondazione assicura la massima collaborazione con le Autorità inquirenti, al fine della tutela del proprio buon funzionamento e reputazione.
Giorgio Jannone, presidente dell’ Associazione Azionisti Ubi Banca ha chiesto le dimissioni degli indagati. In una nota, Jannone scrive:
I gravissimi reati ipotizzati per i vertici della Fondazione della Cassa di Risparmio di Cuneo, tra i maggiori azionisti di Ubi Banca, impongono una seria riflessione da parte dei vertici Ubi tutti in merito alla necessità di presentare, con la massima urgenza, dimissioni che ogni giorno diventano, oggettivamente, sempre più inevitabili al fine di tutelare il patrimonio secolare della nostra Banca, la credibilità dell’istituzione, gli investimenti dei soci, e, non ultimi, i posti di lavoro, recentemente messi in discussione.
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