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Alessandria

I Krumiri non sono in estinzione, anzi stanno benissimo, lo dicono i suoi storici produttori

Redazione Quotidiano Piemontese

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KrumiriDurante il recente Salone del Gusto  – Terra Madre la Condotta Slow Food del Monferrato Casalese e Moncalvo aveva lanciato un allarme per il rischio di estinzione di sapori tradizionali che stanno scomparendo. Ne erano stati individuati tre: la muletta monferrina, la grissia monferrina,  e i krumiri, che vantano molti tentativi di imitazione dell’originale artigianale, una ricetta segreta. Il termine estinzione ha provocato un po’ di panico nei fan dei Krumiri Rossi che sono moltissimi nel mondo, ma non c’è da preoccuparsi, sono in ottima salute. Racconta Anna Maria Portinaro, figlia dei Commendatori Romolo e Dorotea Portinaro che per primi diffusero il prodotto in tutta la penisola: “Ci hanno contattati in molti preoccupati, ma non ci sono problemi, li abbiamo rassicurati e abbiamo sorriso per questa curiosa vicenda. La nostro famiglia fa i Krumiri da decine di anni   e continuerà a farlo con passione. In ogni caso va benissimo che si parli comunque dei Krumiri”.

La nascita dei Krumiri risale all’anno 1878, e i Krumiri furono curvati nel loro caratteristico modo, ispirandosi ai baffi a manubrio che il re Vittorio Emanuele II portava.  Gli stemmi riportati ancora oggi sulle scatole dei biscotti, rappresentano i Brevetti di Provveditore delle Case dei Duchi d’Aosta, di Genova e della Real Casa d’Italia, ricevuti tra il 1886 e il 1891.

Oggi l’azienda ha 12 dipendenti che diventano 22-23 nel periodo natalizio e ha mantenuto intatto il carattere artigianale della produzione del Krumiro.

I Krumiri in video

 

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