Biella
Giovane travolto e ucciso a Coggiola, l’appello del padre: “Chi ha visto si faccia avanti”
Sono passati dodici giorni da quell’alba che ha stroncato la vita di Federico Chiarelli, 19 anni, di ritorno a casa da una festa di paese a Coggiola, nel biellese. Era il 12 ottobre quando Federico è stato falciato a pochi metri da casa sua da un’automobile, una Grande Punto guidata da un altro giovane, Andrea Alciato. Il 21enne è stato sin da subito il principale sospettato ed ora attende l’esito del processo agli arresti domiciliari. Su di lui pesano i risultati positivi dei test alcolemici e un fanalino anti nebbia spaccato. La vicenda è però più complicata del previsto dato che i rilevamenti sulla strada e sull’auto non presenterebbero dati compatibili con l’investimento di una persona in piedi: si presume quindi che al sopraggiungere della Punto, Federico fosse già a terra, forse in preda ad un malore. Per questo motivo il padre del ragazzo ucciso, Franco, ha lanciato un appello: “Chiedo silenzio e massimo rispetto per le indagini in corso da parte dalle autorità : abbiamo bisogno di dati certi, chiari e concreti, testimoni reali. A nulla servono chiacchiere e presunzioni, se non ad alimentare un dolore che dovrebbe poter restare intimo”. Si cercano testimoni per capire ciò che è accaduto realmente al figlio in quell’alba maledetta: “Chiedo a tutti, nel rispetto della mia famiglia, di limitare le chiacchiere che in questi giorni stanno continuando a circolare per il paese, ognuna fatta di verità proprie e non provate. Coloro che davvero possono rendersi utili sono solamente i reali testimoni, diretti o indiretti, di questa immane tragedia. A chi, tra loro, non dovesse ancora essersi fatto avanti, vorrei rivolgermi: presentatevi spontaneamente alle autorità , da me, o da Giesse Gestione Sinistri”.
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