Cronaca
Un ex jihadista dell’Isis a Torino? La procura di Milano indaga su un ex operaio 37enne
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Non c’è un “allarme”, non è un fenomeno generalizzato, ma un caso isolato che lambisce Torino nell’ambito di situazioni internazionali tanto gravi quanto lontane. L’Antiterrorismo italiana è sempre all’erta per valutare la possibilità che estremisti di varia provenienza e appartenenza, e così tramite la Procura di Milano ha chiesto di indagare sul conto di tale Anmar Bacha, 37enne operaio tunisino che per 13 anni ha vissuto a Torino. Sotto la Mole ha condotto una vita pacifica e laboriosa come serramentista, lavorando anche in alcuni grandi cantieri come lo Stadio Olimpico o il nuovo Politecnico. Poi è partito per il Medio Oriente (Turchia e Siria), dove si sono perse le sue tracce; da poco è tornato in Italia, stabilendosi in Brianza, laddove gli inquirenti lo avrebbero individuato come “soggetto pericoloso” togliendogli addirittura i documenti per impedirgli di lasciare il Paese. Perchè tutto questo? Perchè Bacha sarebbe stato affascinato dalle ragioni dell’ISIS, al punto da aggregarsi ai gruppi che combattono fra Siria e Iraq i governi costituiti. Un caso ancora da approfondire, per capire se davvero l’ex operaio corrisponda all’identikit del guerrigliero che proprio non sembrava appartenergli; l’Isis, d’altra parte, raccoglie mercenari prima ancora che fanatici. L’analisi del fenomeno è comunque ampiamente complessa.
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