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Economia

La Lavazza impara da Marchionne e disdice il contratto integrativo

Redazione Quotidiano Piemontese

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lavazzaLavazza ha confermato in un incontro con i sindacati, l’intenzione di disdire il contratto integrativo aziendale nel sito di Settimo Torinese. L’azienda intende replicare anche nello stabilimento di Settimo il modello organizzativo applicato nelle fabbriche di Gattinara, Verrès e Pozzilli  con una maggiore flessibilità produttiva. L’azienda intende “avviare un percorso di negoziazione serrato e costruttivo che definisca al più presto il nuovo accordo, ferma restando la continuità di quanto previsto dallattuale contratto nazionale di categoria”.

I sindacati non ci stanno. Antonio Serlenga della Fai Cisl ha dichiarato: “L’azienda che alla fine del 2013 ha dichiarato 100 milioni di euro di utili al netto delle tasse, è poco credibile quando sostiene di non riuscire a competere sul mercato. Siamo ormai all’irresponsabilità più assoluta. Da lunedì si terranno le assemblee con i lavoratori dello stabilimento di Settimo e degli Uffici amministrativi di Corso Novara per decidere le iniziative da intraprendere. Un gruppo dirigente che non ha voglia di misurarsi fino in fondo per fare degli accordi quale credibilità può avere per poterne fare altri?”.

Denis Vayr, segretario generale Flai-Cgil di Torino ribatte: “L’azienda con un colpo di spugna cancella unilateralmente 42 anni di buon lavoro. E’ un vero e proprio atto di guerra al quale risponderemo con tutta la nostra forza.Dopo aver richiesto e ottenuto la disponibilità dei lavoratori ad effettuare 4 sabati lavorativi ad agosto e settembre l’azienda aveva concordato un incontro, quello odierno, con i sindacati per formulare delle proposte. E oggi con un atto profondamente scorretto ha comunicato il recesso di tutti i contratti aziendali.”

Lunedì 29 settembre i lavoratori dello stabilimento di Settimo e della sede di Torino si riuniranno in assemblea per decidere le iniziative di mobilitazione.

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