Cronaca
Scuole materne e asili nido: da gennaio nuovi orari e tariffe più basse
Il Comune prova a riguadagnare la fiducia nelle famiglie torinesi alle prese con asili nidi e scuole materne. L’assessore alla Risorse Educative, Maria Grazia Pellerino, ha annunciato l’introduzione di una novità riguardante l’orario d’uscita dei bambini e uno sconto per la retta mensile. A partire da gennaio chi sceglierà il “tempo intermedio” pagherà il 18% in meno all’asilo ed il 25% alla materna. L’idea è quella di invogliare nuovamente i genitori torinesi ad iscrivere i propri figli alle scuole comunali, dopo che, per questioni economiche, molte famiglie hanno preferito tenerli a casa con i nonni o gestirli con turni più flessibili sul lavoro. “Così facendo si nega ai bambini un’opportunità formativa” commenta la Pellerino e l’introduzione di un orario d’uscita a metà tra quello normale ed il tempo prolungato va nella direzione di agevolare i genitori che lavorano. Da gennaio, dunque, ci sarà la possibilità di far uscire i propri figli non più alle 13,30 o alle 17,30 (per quanto riguarda gli asili ed i 3.000 bimbi che li frequentano), ma anche alle 15,30; per quanto riguarda le materne (14mila piccoli studenti iscritti), invece, oltre ai consueti orari delle 16,30 e del pre e post scuola, si aggiungerà anche l’uscita alle 14.
Venendo all’aspetto economico, lo sconto applicato dipenderà dal reddito dei genitori: per coloro inseriti nella fascia più bassa (fino a 3.900 euro) la tariffa per il nido si abbasserà di dieci euro. Per lo scaglione tra i 3.900 ed i 5.000 euro, si passerà dai 76 euro attuali a 62, mentre per la fascia più alta il risparmio sarà di 34 euro al mese (da 190 a 156 euro). Per le materne la riduzione del 25% vorrà dire sborsare 29 euro al mese invece di 39 (per il primo livello di reddito entro i 5.ooo euro) e 80 invece di 107 per chi guadagna tra i 9.400 ed i 12.200 euro.
L’assessore Pellerino ha agito anche sulle tariffe per le mense, abbassate secondo l’adeguamento Istat dell’1,5%, mentre alle elementari verrà introdotto il “pasto a consumo”, con un risparmio tra i 20 ed i 30 centesimi a pranzo.
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