Cittadini
Export piemontese. Nei primi sei mesi del 2014 performance regionale migliore di quella nazionale
Unioncamere Piemonte fotografa l’andamento delle esportazioni della Regione nei primi sei mesi del 2014 e il risultato è un incremento del 4,4% rispetto allo stesso periodo. La performance piemontese è migliore di quella nazionale, pari a 1,3% in più. Si registrano incrementi in quasi tutte le ripartizioni territoriali: le regioni dell’Italia nord-orientale (+3,4%) e dell’Italia meridionale (+2,4%) hanno conseguito i risultati migliori, mentre per l’Italia nord-occidentale(+1,2%) e centrale (+0,6%) si rilevano incrementi più contenuti. In forte flessione, invece, le esportazioni dell’Italia insulare (-11,1%).
Il Piemonte si conferma, anche nei primi sei mesi del 2014, la quarta regione esportatrice, con una quota del 10,8% delle esportazioni complessive nazionali (incidenza in lieve aumento rispetto a quella rilevata nello stesso periodo del 2013, quando era pari al 10,5%).
Tra le principali regioni, l’Emilia Romagna e il Piemonte hanno messo a segno il risultato migliore: l’export della Lombardia, prima regione esportatrice in Italia, ha registrato una sostanziale stabilità (+0,0%), mentre il Veneto e l’Emilia Romagna, secondo e terzo territorio per importanza rivestita sulle esportazioni italiane, hanno concretizzato incrementi rispettivamente pari al 3,0% e 4,5%.
“Il Piemonte continua a confermarsi una regione a forte vocazione export, ritagliandosi la fetta del 10,8% sul totale Italia – commenta Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere Piemonte – Il ‘made in Piemonte’ piace e convince sia il mercato Ue che quello extra-Ue. Ed è per questo che non possiamo smettere di credere nella capacità tutta piemontese di fare impresa e di far conoscere i nostri prodotti oltreconfine: su questo dobbiamo investire e concentrare le nostre strategie, con politiche efficaci e coordinate con gli altri attori istituzionali. Le Camere di commercio da sempre sono impegnate su questo fronte, certe che la strada per il rilancio del nostro territorio e per la crescita delle nostre Pmi debba passare necessariamente attraverso l’internazionalizzazione”.
In buona posizione il settore dei mezzi di trasporto con un + 17,5%, scaturito dall’aumento delle vendite all’estero degli autoveicoli. Positiva, ma più contenuta, la variazione dei settori della gomma e plastica, dei prodotti alimentari e della meccanica, che hanno registrato aumenti rispettivamente pari a 3,6%, del 3,4% e 2,7% rispetto al periodo gennaio-giugno 2013. Negative, invece, le dinamiche tendenziali delle vendite all’estero dei metalli e prodotti in metallo (-15,4%) e del tessile-abbigliamento (-2,6%).
I mercati europei hanno attratto il 58,5% dell’export piemontese, contro il 41,5% dei mercati extracomunitari. I Paesi comunitari rafforzano la propria incidenza sul totale dell’export regionale rispetto allo stesso periodo del 2013, quando rappresentavano il 58,1%. Il maggior peso è la performance più brillante data dalle vendite dirette ai partner comunitari (+5,1%), mentre la dinamica dell’export verso i Paesi extra-Ue è risultata meno sostenuta (+3,5%).
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