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Alitalia abbandona Caselle, rimangono solo i voli per Roma e Tirana

Gabriele Farina

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caselle aeroportoSorprendente decisione di Alitalia, che nella riorganizzazione legata all’ingresso societario di Ethiad ha deciso di cambiare decisamente strategia su Caselle. Dal primo ottobre saranno infatti cancellate tutte le tratte verso il sud. Niente più voli per Alghero, Bari, Catania, Lamezia, Napoli, Palermo e Reggio Calabria. Le uniche tratte conservate saranno quelle su Tirana e Roma, le più frequentate. La Sagat, la società che gestisce l’aeroporto di Caselle, si rivolge agli enti locali per chiedere di intervenire. Il sindaco Fassino ha convocato per lunedì una riunione urgente per affrontare la questione. Il presidente della Regione Piemonte Chiamparino ha dichiarato: “Dobbiamo coordinarci e faremo il possibile per contrastare questa inconcepibile perdita della quasi totalità dei collegamenti.

Faremo pressing sul governo ma dobbiamo tenere presente che ormai Alitalia non è più a maggioranza pubblica”. Sulla decisione di Alitalia si fa sentire Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere Piemonte: La decisione di Alitalia di abbandonare Caselle, eliminando dal 1° ottobre tutti i voli per Alghero, Bari, Catania, Lamezia, Reggio Calabria e Palermo, è incomprensibile e fortemente penalizzante per il nostro territorio e per tutto il Nord Ovest. Cancellando ben 7 voli per il Sud e le Isole si colpisce uno dei principali aeroporti del nostro Paese, creando un danno incalcolabile ai nostri imprenditori e al nostro turismo”. Da gennaio a luglio 2014 sono partiti e atterrati all’aeroporto di Torino “Sandro Pertini” quasi 26mila aerei per oltre due milioni di passeggeri e per 4.400 tonnellate di merci: un buon risultato che conferma quanto Caselle sia fondamentale per l’intera economia italiana.
Il Piemonte, per crescere e rilanciare la propria economia, ha bisogno di uno scalo all’altezza della propria voglia di fare impresa: un sistema imprenditoriale competitivo come il nostro non può prescindere infatti dalla presenza di una rete infrastrutturale capillare ed efficiente”, conclude Dardanello.

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