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Alessandria

L’area acquense esclusa dal patrimonio Unesco delle Langhe – Roero – Monferrato

Redazione Quotidiano Piemontese

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LangheNei territori protetti dall’Unesco in Piemonte nell’area delle Langhe – Roero – Moferrato, mancano il territorio di Acqui Terme e dintorni. Un errore marchiano, una svista o uno sgarbo politico ? Scrive in una nota l’ex senatore Adriano Icardi:

Ho appreso con piacere e soddisfazione la notizia del riconoscimento Unesco alle Langhe – Roero – Monferrato, che diventa Patrimonio dell’Umanità per lo splendore delle colline, da cui si ricavano vini pregiatissimi ed altri prodotti tipici. Le sei aree caratteristiche, le cosiddette core-zone sono state individuate e divise in questo modo: “Le colline del Barbaresco, le Langhe del Barolo, il castello di Grinzane Cavour, Canelli Asti Spumante, Nizza Monferrato – Barbera, il Monferrato casalese degli Infernot”. Complimenti: sono zone bellissime e rinomate, già conosciute, che ora potranno essere visitate e frequentate dai turisti di tutto il mondo. Desidero, a questo punto, fare un’osservazione attenta ed una critica puntuale e severa. Manca un’area, la settima core-zone, che fino allo scorso anno era ben evidente, definita e riconosciuta da tutti per il suo straordinario territorio.

E’ l’area acquese, con i suoi comuni, i suoi produttori e le sue cantine sociali così importanti e prestigiose, esempio di laboriosità e di solidarietà: “Ricaldone – Mombaruzzo, Alice Belcolle- Sessame, Strevi, Cassine, Rivalta Bormida, Maranzana, Bistagno, Terzo”. Un’area stupenda per i suoi vigneti rigogliosi, per i suoi castelli e torri e ville del settecento, per la sua storia e soprattutto per i suoi grandi vini aromatici: Brachetto d’Acqui e Moscato d’Asti, e di altri pregiatissimi D.O.C..

E al centro di questa valle stupenda una città antichissima e bellissima: Acqui Terme. A Doha, nel Golfo Persico, erano presenti le autorità del passato, che avevano seguito tutto l’iter, ed anche i nuovi arrivati della Regione. Lo voglio ricordare al Presidente Chiamparino e agli assessori appena arrivati, ma soprattutto ai personaggi ed esperti che avevano seguito il primo progetto, ignorato e dimenticato: l’area acquese è naturalmente un Patrimonio di bellezza e di fascino, di colline dolci, sorridenti e profumate. Averla trascurata è stato un grandissimo, imperdonabile errore.

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