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Cronaca

Ancora in fuga il killer del pentito sepolto nella sabbia a Borgo San Dalmazzo, era ai domiciliari

Redazione Quotidiano Piemontese

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carabinieri autoÈ ancora caccia all’uomo per Vittorio Ierinò, il pregiudicato di 55 anni accusato dai due complici di aver sparato a Salvatore Germanò. Pantaleone Parlato, 53 anni, ex carabiniere e Pier Giorgio Alessandro Mandrile, 43, geometra, hanno confessato nei giorni scorsi di aver aiutato Ierinò a seppellire il cadavere nella sabbia sulle rive del torrente Gesso, ma hanno anche affermato che a premere il grilletto per quella che è a tutti gli effetti un’esecuzione (per una questione di soldi) è stato Ierinò. Killer e vittima hanno molto in comune, a partire dalla provenienza, la Calabria; entrambi erano legati alla criminalità organizzata e tutti e due ad un certo punto della loro vita avevano “fatto il passo” ed erano diventati collaboratori di giustizia. Ma i rapporti con le cosche non erano cessati e dunque Ierinò e Germanò erano stati espulsi dal programma i protezione testimoni. Al momento dell’omicidio di Borgo San Dalmazzo, infine, sia la vittima che l’assassino erano in regime di detenzione domiciliare.

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