Cronaca
“Il Piemonte è pronto ad affrontare il virus Ebola, ma ora non c’è emergenza”
Non esiste un’emergenza Ebola in Piemonte, ma la nostra regione si sta preparando ad ogni evenienza. Vuole che questo concetto sia ben chiaro Giovanni Di Perri, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Amedeo di Savoia di Torino, che, dalle pagine di Repubblica, spiega la situazione attuale. Le notizie allarmanti di una tragica diffusione del virus in Africa e in altre parti del mondo stanno iniziando a preoccupare anche gli italiani, ma il possibile contagio non deriverebbe tanto dagli immigrati che ogni giorno sbarcano sulle coste siciliane (“Una persona affetta da Ebola non sarebbe in grado di affrontare il viaggio per mare e gli spostamenti successivi”), quanto dagli stranieri che per le vacanze tornino nei loro Paesi natali. Le nazioni a rischio per ora sono la Liberia, la Guinea, la Sierra Leone e, soprattutto, la Nigeria. In Piemonte risiedono circa seimila nigeriani, ma l’allerta è solo precauzionale. Di Perri ieri ha riunito una task force di specialisti e ha confermato che “il nostro sistema sanitario è perfettamente attrezzato per un caso di questo tipo”. Qualche anno fa si presentò un paziente affetto da Ebola che venne immediatamente messo in isolamento e trasferito in aereo all’ospedale Spallanzani di Roma, l’unico in Italia in grado di prendersi cura di questo tipo di patologia. Le precauzioni non sono comunque mai troppe per un virus che risulta mortale nel 90% dei casi e che si manifesta con sintomi facilmente confondibili con una banale influenza: febbre alta (sopra i 39 gradi), spossatezza, dolori articolari diffusi e infine le febbri emorragiche vere e proprie.
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