Seguici su

Piemonte

Sanità, il Piemonte torna al passato per garantirsi un futuro

Redazione Quotidiano Piemontese

Pubblicato

il

20140711_132006 (FILEminimizer)“Riportiamo indietro l’orologio della sanità piemontese”. La coppia Saitta/Chiamparino è molto chiara: il Patto per la Salute (direttiva emanata da Roma in tema sanità e valida per tutta Italia) va applicato e per fare questo è necessario ripartire da zero. Lunedì sono state azzerate otto delibere e cinque determine della Giunta Cota, approvate come colpo di coda quattro giorni prima delle elezioni; il nuovo assessore alla Sanità ha ottenuto 465 milioni in più per il bilancio piemontese, nonostante i vincoli dettati dalla situazione di crisi del settore. Ora si guarda al futuro con una parola d’ordine che fa ben sperare: programmazione. Saitta confida in ulteriori 150 milioni in più sia per il 2015 che per il 2016 e, forte del nuovo regolamento Balduzzi, approvato in Conferenza Stato-Regioni, elenca le priorità: nuova rendicontazione per il ticket sanitario riscosso dai privati che, con la passata gestione, costituiva un vero e proprio extrabudget pari almeno al 10-15%”. Stop ai tagli ai posti letto voluti da Cota, i privati accreditati dovranno fornire meno analisi di laboratorio e più visite specialistiche per ridurre le liste d’attesa del pubblico e dal 1° settembre “solo il 20% di ricoveri potrà provenire da casi che non siano dimissioni post acuzie”. Una soluzione per garantire più continuità assistenziale. Infine, la giunta Chiamparino ha bloccato le nomine di nuovi primari. Si ritorna dunque al 10 febbraio 2014 “e se i direttori non hanno ancora firmato eventuali nuovi contratti, le eventuali autorizzazioni di questi ultimi mesi sono da considerare annullate”.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese